Ad inizio partita il settore ospiti ci ha lanciato acqua e bottiglie, per fortuna senza tappo. Più volte abbiamo chiesto che si intervenisse. Quei poveri steward non sapevano che fare, ci dicevano di stare calmi e che avevano avvisato la sicurezza. Era chiaro a tutti che la situazione stesse degenerando.
Dopo il primo gol del Napoli hanno continuato, costringendo le famiglie con i bambini ad abbandonare le gradinate. Io ero ormai fradicia ed infreddolita ed ho chiamato io stessa il 112, perché non era più sopportabile. Oltre all’acqua arrivavano monetine, persino cicche di sigarette, un seggiolino, fino al lancio dei bengala e persino di un petardo.
Sarebbe bastato un attimo per vedere gli ultras scavalcare l'inferriata e ci saremmo ritrovati queste persone assatanate in curva. Insomma, abbiamo passato 10 minuti di terrore. Io ho dovuto soccorrere un signore al quale era arrivato presumibilmente un bengala in testa che lo ha ferito e per qualche minuto ha perso pure i sensi. E i bambini? È stato giusto che abbiano dovuto abbandonare lo stadio? Un bambino deve assistere a queste cose? Io stessa non ho più seguito la partita, volevo solo andarmene a casa».
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