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Cacia: “Ngonge a Napoli si esalterà! Ma la squadra la vedo in difficoltà”

Giovanni Montuori

Le parole dell'ex attaccante

A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Daniele Cacia, ex calciatore, tra le altre, di Fiorentina e Verona. Di seguito, un estratto dell’intervista.

Cacia sul Napoli e su Ngonge

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Quanto può essere importante Ngonge nel presente e nel futuro del Napoli?

“E’ un giocatore che ha già dimostrato di poter essere valido in questo campionato. Pur nelle difficoltà degli scaligeri, ha dimostrato di essere un grande calciatore. A Napoli può solo esaltarsi, anche se in azzurro ci saranno difficoltà diverse rispetto a quelle di Verona. Arriva in un gruppo, in una situazione, in cui la squadra riscontra qualche difficoltà che potrà aiutare a superare”

Indossare la maglia di un top club può essere più facile o più complesso?

“Dipende, per alcuni può essere un vantaggio e per altri uno svantaggio. Non conosciamo il calciatore personalmente e, dunque, possiamo soltanto provare ad interpretare. Ho avuto compagni di squadra che facevano bene in squadre meno importanti e, giunti in piazze come Verona e Bologna, non riuscivano a confermarsi. Probabilmente, sentivano la pressione di un club di maggiore spessore, del pubblico di uno stadio da ventimila spettatori. Ciò detto, però, parliamo di un calciatore di qualità. La pressione principale sarà data dal momento della squadra più che dal peso della maglia”

Che gara sarà tra Napoli e Verona?

“Sarà una partita bella. Il Napoli vive delle difficoltà mentali non facili da superare. È vero che gli azzurri hanno disputato una gran partita contro l’Inter, in Supercoppa. Tuttavia, è una squadra troppo altalenante. Chiaramente, giocare contro una squadra come il Verona, che probabilmente andrà a difendersi, potendo contare sull’entusiasmo di tanti nuovi arrivati, denoterà qualche difficoltà in più”


Cosa sta accadendo a Kvaratskhelia? Il talento georgiano non riesce ad essere più incisivo come lo scorso anno.

“Sta passando il momento che passano tutti gli altri azzurri. Probabilmente, lo scorso anno c’era un clima diverso nello spogliatoio. Spalletti aveva trovato la chiave giusta per tutti. Qualcosa si è rotto e quando ciò accade ognuno va per la sua strada. Anche dal punto di vista tattico, non sei più lucido per seguire una strada che era stata tracciata”

Tra le tifoserie di Napoli e Verona c’è spesso stata tensione, come testimonia lo striscione di qualche anno fa dei supporter scaligeri. Non crede che questo clima di odio e tensione abbia stufato?

“Direi abbastanza. Lo sport deve essere sport, ma in questo modo rischia di non esserlo. Non vedo grossi miglioramenti in tal senso. Negli ultimi anni se ne parla tanto, si dicono e si leggono tante cose, ma non si fanno passi in avanti. Non so dove si andrà a finire, forse sarà sempre peggio… Se non si assumono misure drastiche, può solo andar peggio. Sembra che lo stadio sia il luogo dove sfogare l’ignoranza!”


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