Sull'emozione di giocare al Maradona: "Giocare al Maradona è incredibile. Adattarsi in un ambiente così è stato facile. Quando giri per la città percepisci una passione unica. Le persone ti sono amiche anche se non ti conoscono. E poi qui c’è un sola squadra: il napoletano tifa Napoli".
Sulla playstation: "La playstation aiuta a legare fra compagni anche se io Meret e Simeone giochiamo spesso ai giochi da tavola o andiamo nelle escape room… siamo old school".
Su Mazzocchi: "Mazzocchi? É bravissimo nel canto, è il mio maestro. Prima o poi ce lo ritroviamo a Sanremo".
Sul numero di palloni che tocca in una partita: “Tocco 68 volte a partita il pallone? Il ruolo è cambiato, il difensore è il primo da cui deve partire l’azione: con il mister stiamo lavorando su questo aspetto qui, muoversi molto per ricevere palla”
Sulla Roma: “Roma? La nostra costruzione ci ha portato a giocare sugli esterni, il mister ci chiedeva di affiancarci a Meret per ricevere palla e trovare delle linee di passaggio, perché allungando la squadra avversaria ne trovi di più”
Sul lavoro suo e di Lobotka: “Lobotka gioca più avanti? Amir ed io facciamo un certo tipo di lavoro per dargli palla più avanzato, servono i movimenti di tutti i calciatori per aiutarlo a ricevere palla in una posizione più avanzata”
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