Sulla classifica e il campionato:
“Quest’anno bisogna tenere d’occhio tutte le squadre. Non escluderei neanche il Milan: è un campionato molto interessante. Per quanto riguarda il Napoli, ieri non mi ha convinto del tutto. Per essere capolista, avrebbe potuto fare di più: si è difeso molto e ha puntato sulle ripartenze. Probabilmente questa era la strategia, ed è andata bene, ma alla fine il Napoli ha fatto solo due tiri nello specchio della porta. Mi aspettavo qualcosa in più. L’Inter, invece, ha giocato bene ma ha un problema davanti: creiamo tante occasioni, ma fatichiamo a segnare. Conte sta facendo un ottimo lavoro a Napoli, sta plasmando una squadra ostica, difficile da affrontare, con una difesa solidissima. È una squadra che può puntare seriamente al titolo”.
Su Lautaro Martínez:
“Lautaro è giovane, pieno di volontà, e si impegna tanto per la squadra. Tuttavia, credo che la scorsa stagione, con la Coppa America, gli abbia lasciato qualche strascico. Spero che riesca presto a ritrovare la vena realizzativa”.
Sulle competizioni e i guadagni:
“L’aumento delle competizioni ha fatto crescere anche gli incassi, ma forse una ridimensionata generale farebbe bene a tutti. Invece di guadagnare 6, guadagni 4, ma giochi meno e con maggiore serenità. Questo permetterebbe anche alle società di non doversi svenare per costruire rose profondissime e, allo stesso tempo, di gestire meglio le risorse”.
Sulla Roma:
“La proprietà della Roma non sta comprendendo appieno i sentimenti del tifo giallorosso. Stanno gestendo il club come se fosse una fabbrica di detersivi, ma il calcio non funziona così. È fatto di persone, emozioni e legami che vanno rispettati e valorizzati. Non si può trasformare una squadra in un prodotto ibrido: serve passione. Se arrivasse Mancini come allenatore, credo che i tifosi non lo accetterebbero di buon grado, anche perché è un ex Lazio. Per quanto mi riguarda, sarebbe una scelta poco felice”.
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