Interessante è il mix fra abbonamento, vendita di singola gara e interviste free. Abbiamo avuto masse di utenti collegati per la presentazione della squadra in piazza a Dimaro. Interessa e molto, anche all'utenza straniera che non ha modo di toccare la squadra. Un'integrazione sempre più ampia fra Napoli e i suoi tifosi sparsi per il mondo. Un esperimento per andare a testare e testarci. Ora lavoriamo ad un ampliamento di questa fruizione di contenuti: sempre più attiva e ripetuta. Più tempo il tifoso è ingaggiato dal Napoli e più opportunità ci sono. OneFootball? Per me è come un abilitatore, il club ha un diritto, OneFootball lo abilita e lo fa fruire a milioni di persone: quando c'è una partnership in questo senso, c'è anche chi è intento a investire in promozione che è fondamentale. Questa estate siamo partiti di rincorsa, con una promozione organica. Le persone quando ricevono una push notification, le conosce e sa cosa 'farne'. Per me è stato un esempio virtuoso come abbiamo lavorato noi e OneFootball in estate.
Qual è la nostra strategia di coinvolgimento? Innanzitutto è fondamentale la qualità del contenuto. Noi da qualche anno siamo in collaborazione con un'agenzia che ci produce le partite, devi averlo coinvolto. Quando usciamo con un contenuto, dev'essere vero e di qualità. Se chi ti aiuta ha questa percezione, oltre alla tecnologia giusta, è fondamentale. Oggi fai video di qualità anche con spese basse. Torniamo al discorso del capitale umano. I partner devono avere un rapporto importante con chi è dentro all'azienda, come se conoscessero già cosa vogliamo. Per le aziende che investono nei club, oggi è fondamentale, da Coca-Cola a una startup, vuole interagire con un target ben definito. Per questo motivo parliamo di un ecosistema integrato da qualche anno internamente. Tutto dev'essere integrato in un sistema unico, poi collegato ai partner. Più il partner è integrato nel tuo ecosistema, più può scegliere con chi parlare. Oggi il brand per spendere un euro, vuole guadagnare più di un euro. Hanno delle pretese molto più alte, servono delle professionalità nei club che gli danno ciò che cercano ma anche fargli capire che ne vale la pena. Serve una strategia di brand collegata ad una strategia societaria vera, reale e tangibile. Tutto deve avere un investimento in tecnologie per automatizzare. Quando una azienda investe, poi rinveste. Spesso abbiamo visto fare accordi di pochi anni, perché poi il brand decide di fare un'altra cosa. Invece bisogna trovare il modo di lavorare nel tempo per far crescere il fatturato in modo organico".
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