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interviste

Berruto: “Italia-Israele non doveva essere giocata. Ecco cosa penso del VAR”

Giovanni Montuori
Le parole dell'onorevole, Responsabile Sport del Pd

Oggi su CRC, radio partner della SSC Napoli, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Chiariello” è intervenuto il Responsabile Sport del Pd Mauro Berruto. Di seguito le sue parole:

«Italia-Israele? Una partita che non doveva essere disputata. Lo sport poteva farsi valere ancora una volta in situazione come questa. È una situazione non coerente con quelle che sono state le decisioni prese per il caso della Russia. Lo sport deve essere uno strumento di pace. La tregua olimpica non ferma le guerre, però lo sport sin dall’antichità ha la capacità di prendere le distanze da condotte illegali e da azioni criminali in tutto il mondo. Lo sport deve denunciare i fatti. I palcoscenici sportivi sono delle opportunità per lanciare dei segnali. Lo sport non è politica? Non è vero. Lo sport e la politica viaggiano di pari passo. Le decisioni nello sport sono anche decisioni politiche. Il 7 ottobre l’attacco di Hamas è stato ingiustificabile. Non c’è giustificazione verso gli atti terroristici, ma le azioni belliche sulla Striscia di Gaza e alle Nazioni Unite non sono accettabili.

La nazionale israeliana ha appoggiato le politiche di Netanyahu. Non c’è paragone tra Israele e Russia, chiarisco. Abbiamo giocato contro una squadra che ha dichiarato apertamente il sostegno alle politiche del proprio governo. Il che è sufficiente per non far disputare la partita. Parole di Spalletti? Niente di erroneo. Ha detto che non tutto il popolo israeliano appoggia le politiche del proprio governo. L’ho apprezzato e considero ammirevole assumere una posizione forte sulla questione. Dopo di che, è chiaro, non spetta a loro decidere se disputare la partita o no. Challenge? Sono d’accordo. Ci sono stati dei problemi. Il primo fu il tennis a sperimentare, poi ci sono stati basket e pallavolo. La tecnologia deve essere un supporto, non deve sostituire l’arbitro. Si può decidere in maniera ottimale evitando errori. Conte? È bravo. Lo conosco e ci siamo confrontati da colleghi di sport diversi. Molti allenatori si incontrano con i suoi stessi obiettivi, però poi c’è il confronto. La sua partenza promette bene».