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Barcellona, Laporta: “Abbiamo una rosa di livello, possiamo arrivare lontani. Su Xavi…”

Edoardo Riccio
Edoardo Riccio Giornalista 

Lunga del presidente degli spagnoli ai microfoni di Mundo Deportivo: le dichiarazioni rilasciate

In seguito al sorteggio Champions, il Napoli ha pescato il Barcellona agli ottavi di finale della competizione europea. Una sfida dal fascino straordinario con ricordi inerenti al passato per il trascorso in Spagna e in Italia di Diego Armando Maradona, simbolo degli azzurri e del calcio. Laporta, presidente del Barcellona, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Mundo Deportivo per trattare di diverse tematiche.

Laporta: "Progetto importante al Barcellona, possiamo arrivare lontani"

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Di seguito le dichiarazioni del presidente del Barcellona: Xavi in discussione? "Ha tutta la nostra fiducia e se la merita. Quando dai fiducia a una persona, questa dà il massimo. La fiducia che abbiamo in Xavi è totale. A parte le sue conoscenze, è un grande allenatore, ma ha anche il pregio di essere una persona resiliente, che protegge i suoi giocatori, il che la dice lunga a favore di Xavi. Ha dovuto superare anche molte avversità in questa stagione a causa degli infortuni e le sta superando. Nelle sue analisi post partita è magnifico, glielo dico quando ascolto una delle sue conferenze stampa".

Sul Barcellona e suoi ruoli all'interno della squadra: "È molto importante distribuire i ruoli e che ognuno assuma il proprio. I giocatori devono competere per vincere; l'allenatore da allenare per formare una squadra competitiva. Il presidente in carica... Se non lo facessimo così sbaglieremmo, perché in passato è già successo che si sono invertiti i ruoli e i giocatori sono finiti al comando e siamo arrivati ​​dove siamo arrivati. Noi che abbiamo preso le redini del club ne abbiamo pagato le conseguenze, un'eredità disastrosa e questo non può essere. Tutti devono sapere qual è il loro ruolo".

Sul campionato: "Siamo in campionato, abbiamo preso le distanze dalla leadership, ma siamo terzi e l'importante è sempre come finisce. In questo momento siamo in crisi e i nostri rivali diretti tengono il ritmo, ma penso che anche loro avranno un calo e miglioreremo, perché abbiamo già recuperato alcuni giocatori infortunati e sono fondamentali per questo squadra".


Sul percorso in Champions: "La colpa è dei lunghi infortuni di Pedri o de Jong, due giocatori che ci fanno avere il controllo della palla. Questo per me è stato uno dei motivi per cui questa rosa, migliore di quella dell'anno scorso, non ha dato il livello che tutti ci aspettiamo. Ora che abbiamo recuperato questi giocatori, stiamo recuperando il nostro livello e il nostro modo di giocare è ancora una volta evidente. Magari adesso che abbiamo il controllo della palla si sono infortunati giocatori con il sangue di Gavi, che ci dà un altro equilibrio... Ma sono convinto che la squadra andrà oltre".

Sulla Superlega e sul calcio: "L'obiettivo è che sia più sostenibile e che più club traggano vantaggio dalle competizioni a cui partecipano. Questo problema esiste e, se si continua su questa strada, il calcio finirà nelle mani di club statali o di pochi club dominati da privati, milionari e stati. "Bisogna risolvere questo problema".


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