Quale deve essere l’evoluzione di Raspadori?
“E’ un giocatore che mi somiglia molto per caratteristiche e fisicità. Può rendere molto da trequartista. Ha bisogno, però, di una punta che gli giochi davanti per potersi esprimere al meglio. Non lo vedo da esterno. In questo caso rischieremmo di allontanare dalla porta un calciatore rapido, scaltro. Più gioca vicino alla porta, più diventa incisivo. Ciò detto, ha bisogno di continuità. Non ci si può aspettare da un calciatore che gioca spezzoni di gara che possa togliere le castagne dal fuoco”.
Italiano può essere la scelta giusta per il Napoli, nella prossima stagione?
“Per il lavoro che ha fatto in questi anni, seppur ancora emergente, può dirsi un allenatore importante. Ha conquistato due finali, anche se non ha portato a casa nulla. È sotto gli occhi di tutti la sua crescita, sia per quanto fatto a La Spezia che a Firenze. Gioca con il 4-3-3, un modulo che ama molto, anche se ha proseguito con il 4-2-3-1. Pertanto, per il Napoli sarebbe l’allenatore adatto”.
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