Da quel giorno ad oggi, come descriverebbe l’evoluzione del Napoli negli ultimi 15 anni? "È stata l'evoluzione del calcio a far evolvere anche il Napoli. Prima non esistevano i diritti tv e il presidente Ferlaino ha avuto il merito di acquistare il calciatore più forte della storia, ha fatto vincere alla squadra azzurra i primi due scudetti, la Coppa Uefa e svariate Coppa Italia. Con i miliardi della pay per view De Laurentiis ha potuto acquistare calciatori importanti e permettere alla squadra di frequentare le Coppe europee per due lustri di seguito. Secondo me, se fossero esistiti i soldi delle tv anche in passato, Ferlaino avrebbe vinto non due, ma dieci scudetti".
Quali sono, secondo lei, gli aspetti su cui la società dovrebbe investire per crescere ulteriormente? "Nessuno. Il presidente De Laurentiis è stato fortunato quando qualcuno gli ha fatto conoscere Andrea Chiavelli: il segreto dei successi del Napoli sta nella sua grandissima capacità manageriale. Non c'è foglia che si muove nel Napoli, senza che Chiavelli voglia".
Come valuta l’andamento del Napoli in questa stagione, ci sono aspetti che l’hanno sorpreso o deluso? Antonio Conte è l'allenatore giusto in questa fase storica? "Il Napoli è primo in classifica da 7 giornate: poteva esserci un andamento migliore? Antonio Conte è l'allenatore che serviva in questa fase storica del Napoli. Anzi, andava preso un anno fa, quando De Laurentiis pensò di essere in grado di sostituirsi a Giuntoli per scegliere calciatori ed allenatore. Risultato? Ingaggiò un pensionato senza contratto perché "tanto questa squadra la può allenare chiunque" e prese rinforzi (rinforzi?) sulla base di quanto aveva fatto in precedenza l'attuale dg della Juventus: acquistare a poco per poi rivendere a tanto. Don Aurelio si fece i conti sbagliati ed il risultato è sotto gli occhi di tutti: non era mai successo che una squadra con lo scudetto sulle maglie chiudesse la stagione successiva al decimo. Fortunatamente il presidente non è uno stupido e ha capito che quest'anno la soluzione migliore sarebbe stata quella di affidare tutto nelle mani di Conte e investire circa 150 milioni in calciatori chiesti dall'allenatore. Tanto nelle casse del club c'era una liquidità come in nessun altra società in Europa".
Qual è il giocatore che la sta sorprendendo di più e quale invece sta mostrando maggiori progressi sotto la guida Conte? "Politano. Con il lavoro di Conte si è completato e adesso è un calciatore insostituibile".
Negli ultimi anni abbiamo visto un Napoli arrembante, a cui piaceva dominare le partite. Cosa pensa dell’attuale stile di gioco? Può portare a risultati importanti a lungo andare nonostante un calcio che sta andando sempre più nella direzione del bel gioco? "Da Benitez a Spalletti, passando per Sarri, abbiamo vissuto dieci anni di Napoli divertente ed "ingiocabile". Quali risultati ci sono stati? Uno scudetto, una supercoppa e due Coppe Italia: troppo poco. Visto che adesso abbiamo preso gusto a vincere, è giusto che lo si faccia con un condottiero che bada sempre al sodo".
Non crede che Kvara sia penalizzato da questo modo di giocare? Se si, come si può riportarlo agli albori di un tempo? "Per me Kvara è un calciatore da vendere, prima che la sua valutazione possa calare ulteriormente. Non riesce più ad essere devastante come all'esordio in serie A e nel sistema di Antonio Conte è costretto ad accentrarsi come a lui non fa piacere. Se è vera l'offerta arrivata questa estate dal Psg, 200 milioni per Kvara ed Osimhen, è stato un grandissimo errore non accettare".
Come valuta l’operato di Gilmour fino ad ora? C’è qualche ruolo che migliorerebbe? Se si, vorrei fare un giochino, in base alla disponibilità della società e se potesse pescare soltanto in Serie A, chi vorrebbe vedere con la maglia azzurra? "Gilmour è un ottimo comprimario, ma non sarà mai Lobotka. Bisogna migliorare la difesa, perché Juan Jesus e Rafa Marin non possono essere le giuste alternative ai titolari. Prenderei due difensori che giocano nell'Atalanta: Scalvini e Hien".
Ad oggi Romelu Lukaku come lo si valuta? Si può considerare una scommessa persa o è ancora presto? "Lukaku ha partecipato ai gol del Napoli con la media di uno ogni 89 minuti, cioè uno a partita tra rete ed assist: ma veramente pensavamo che potesse dare ancora di più?"
A cura di Angelo Salzano
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