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Asprilla: “Osimhen ed io? Non c’è paragone, contro chi gioca il nigeriano?

Giovanni Pietropaolo

Le parole dell'ex calciatore a La Gazzetta dello Sport
01:54 min

L'ex calciatore del Parma Faustino Asprilla si è espresso in una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport sulla Serie A e il calcio d'oggi rispetto ai suoi anni in campo e sul paragone con Victor Osimhen.

Asprilla: "Io ho sfidato Baresi e Maldini, Osimhen contro chi gioca?"

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Di seguito le dichiarazioni dell'ex parmigiano a La Gazzetta dello Sport: "Guardo il calcio, ma non mi diverte. Tutti passaggi laterali, pochi dribbling. E poi quegli allenatori che sembrano scalmanati davanti alle panchine e urlano ai giocatori che cosa devono fare... Avessero provato con me, li avrei sistemati io! Gli avrei risposto: "Tu fai l’allenatore e siediti in panchina. A calcio ci gioco io e so come si fa. Il protagonismo degli allenatori mi dà proprio fastidio, sembra che abbiano inventato il calcio e magari non sanno nemmeno stoppare un pallone. E non sto esagerando. Ma vi rendete che oggi, per avere un’inquadratura in televisione, ci sono gli assistenti che mostrano ai giocatori che devono entrare in campo come si devono muovere, che cosa devono fare, chi devono marcare? Siamo impazziti? Credete che i giocatori non sappiano quello che devono fare? Lasciateli liberi, fateli divertire e vedrete che ci divertiremo tutti molto di più".

Sul gusto della Serie A:"Non mi entusiasma. Non si vede una giocata di classe, di fantasia. Il Napoli, ecco il Napoli è una squadra che mi piace. Osimhen è davvero bravo".

Sul paragone Asprilla-Osimhen: "Attenzione perché partono le querele... Vi ricordo che io ho giocato in Serie A quando c’erano Van Basten, Gullit, Baresi, Maldini, Del Piero, Roberto Baggio... Devo andare avanti? Io, per fare gol, dovevo superare gente come Baresi, Costacurta, Vierchowod. E qualche volta me li sono pure bevuti. Adesso chi sono i difensori? Contro chi gioca Osimhen? Non esiste paragone tra il calcio di oggi e quello in cui ho giocato io".

Sulle preferenze in Serie A:"Leao ha dei numeri, ma deve essere più concreto. Se salti due uomini, poi devi fare gol. Non mi basta un cross e un passaggino in mezzo all’area. Lautaro è bravo, però non ha un centesimo della classe di Crespo o di Balbo, tanto per citare due miei ex compagni di squadra. E Lukaku è tutto muscoli, tutta forza: ma il calcio è libertà, è fantasia, è invenzione".

Sullo Scudetto:"Direi che è del Napoli, anche se in una stagione si può sempre incontrare ostacoli imprevisti. Però hanno troppi punti di vantaggio e quelle dietro non mi sembrano delle corazzate".

Sul Milan:"Succede, ma qualcuno forse si è dimenticato che l’anno scorso il Milan ha fatto un miracolo e i miracoli non si ripetono. Chi hanno comprato per diventare più forti?".

Su De Ketelaere:"Nemmeno io ne avevo mai sentito parlare. Per giocare nel Milan ci vogliono personalità, carattere, bisogna essere già formati. Adesso sento dire che per un nuovo arrivato serve un periodo di ambientamento. Bene, io sono sbarcato nel 1992 e alla prima stagione ho segnato 11 gol, ho vinto la Coppa delle Coppe, con una doppietta in semifinale, e mi sono piazzato terzo in campionato. Chiaro il discorso?".

Sul Mondiale:"Una sola partita: la finale. Il resto è stato una noia mortale. La finale invece mi ha tenuto incollato alla televisione. Mbappè è un vero fenomeno: ecco, lui sì che avrebbe potuto giocare nel calcio degli anni Novanta. Ha fisico, velocità, tecnica, fantasia. Sono contento che abbia vinto Messi. Se lo meritava per la carriera che ha fatto, ma non è più il Messi di una volta. E poi, quando gioca, mi diverte sempre Neymar e adesso mi sta incuriosendo Vinicius Jr. Rapido, buon dribbling, piedi educati".