“Berardi dovrebbe avere la sicurezza di tornare ad essere un giocatore con la G maiuscola. Una cosa è infortunarsi a 22 anni, una cosa alla sua età. Anzitutto, deve rimettersi in sesto. Poi, tutti gli scenari potrebbero essere possibili. Parliamo di un calciatore che tornerebbe ad essere disponibile ad ottobre. Fare un investimento su un giocatore che viene da un infortunio importante solleva dei dubbi. Potrebbe rimanere al Sassuolo, per poi muoversi nel mercato di gennaio”.
Chi sarebbe destinato a lasciare il Napoli in questa sessione di mercato?
“Lo sanno gli agenti, se lo sono detti con i calciatori. Conte vorrà dei giocatori con la testa nel progetto, con la volontà di dimostrare di essere giocatori da Napoli. I mugugni, i calciatori del detto e non detto, sono la figura peggiore. L’abbiamo visto con Icardi. È un allenatore che non sopporta certe situazioni. A Napoli, bisogna capire che c’è un allenatore diverso, che vuole dinamiche chiare e calciatori pronti ad essere coinvolti nel progetto. Antonio mal digerisce anche procuratori che sfruttano strategie per ottenere cifre favorevoli o calciatori che mugugnano”.
Il Milan Futuro punterà sul trentaduenne Longo. Scelta insolita?
“Dare determinati epiteti, ‘Milan Futuro’, e poi prendere un giocatore di trent’anni si commenta da solo… Mi concentrerei su cose più serie. È un problema di Federazione. Puoi consentire a Milan, Juventus e Atalanta di fare un campionato senza senso? Competere senza possibilità di vincere o perdere, togliendo un posto ad altri club. Purtroppo, ciò fa parte del nostro gioco, scelte di chi non conosce il calcio”.
Ieri, il giovane Yamal è stato decisivo contro la Francia. Tuttavia, ci sono tanti ragazzi costretti ad andare all’estero perché in Italia non trovano spazio.
“Il calcio è bello perché ne possono parlare tutti, ma non è per tutti. È roba seria. Spesso, la mentalità italiana va a scontrarsi con quella estera. Ricordate Macheda, che fu il primo ad ottenere un ricco contratto con lo United. Non ottenne troppe soddisfazioni in Inghilterra e fu costretto a tornare in Italia. Ciò per sottolineare la dissonanza tra la mentalità dei nostri giovani e quella di altri campionati. C’è Federico Nardin, capitano della Roma Under 17, che ha vinto sia il campionato di categoria che l’Europeo con la Nazionale. È in prova con un club di Premier ma, nonostante ciò, la Roma non rinnova ancora il suo contratto, rischiando una beffa simile a quella di Casadei e Verratti. Sta andando all’estero, ma è un ragazzo giovane. Negli altri campionati, i giovani possono giocare ed esprimersi. In Italia, c’è l’idea di dover essere strutturati, di essere grandi. Tuttavia, nel calcio è importante essere forti. È chiaro che non sono tutti Yamal, ma ad un calciatore bisogna dare la responsabilità di giocare, senza lasciarli pascolare nelle categorie inferiori”.
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