“Come tecnico, faccio una osservazione prettamente da campo. Per quello che si è visto sul campo, l’Inter sta meritando il primato. Lo scorso anno ha vinto il Napoli. Pur avendo davanti squadre come Inter e Juve che avevano le stesse problematiche, è riuscito a vincere. Al di là dei discorsi relativi agli indebitamenti, conta la qualità dei calciatori”.
Cosa rende così speciale Carlo Ancelotti?
“Ho avuto la fortuna di conoscere e lavorare con Carlo fin dai tempi della Reggiana. Ho conosciuto un Ancelotti alle prime armi, ma ha saputo evolversi nel tempo. Ha avuto le sue problematiche, ma le ha sempre affrontate con la sua grande qualità. Quella di non lasciare trasparire le sue preoccupazioni, dando l’impressione di grande serenità all’ambiente. Poi, è chiaro che le vittorie sono anche il frutto della possibilità di allenare le grandi squadre. Carlo è un allenatore adatto alle grandi squadre. La sua filosofia è adatta a quei giocatori, i campioni, che non hanno bisogno di grandi suggerimenti tattici”.
Che gara è stata quella della squadra di Guardiola? Lo vedrebbe bene in Serie A?
“Guardiola farebbe comodo a qualsiasi squadra. È un tecnico che costa, sia per il suo valore che per le richieste di una rosa che possa adeguarsi alla sua filosofia di gioco”.
Quando ha visto il Napoli arrancare, in questa stagione, le è parso di rivedere la seconda stagione di Ancelotti in azzurro?
“Sono due cose un po’ diverse, a mio avviso. Il percorso di quest’anno ha risentito del successo della passata stagione. Per le squadre non propense alla vittoria, può capitare di subire un certo appagamento dopo il trionfo. Il Napoli, però, ha dei giocatori importanti e deve cercare di agguantare il quarto posto”.
Ci crede ancora?
“È ottimistico, ma è l’unica strada da percorrere. Bisogna mettere in campo tutto quello che si ha e, poi, tirare le somme”.
Come vedrebbe Kvaratskhelia al Real Madrid?
“So che hanno preso Mbappè, non saprei. Ci sono giocatori come Vinicius. Kvara saprebbe esprimersi bene in qualsiasi squadra. Bisogna vedere come Carlo immagina il Real”.
Se al mondo ci sono ragazzini di sedici e diciassette anni, come Yamal, che riescono ad essere decisivi in una fase finale di Champions, possiamo definire Leao e Kvara come dei fenomeni?
“La definizione di fenomeno è legata alla capacità di mantenere un livello alto di rendimento durante la stagione. I grandi campioni difficilmente hanno alti e bassi eclatanti. Restano dei giocatori di grandissima qualità che, in un contesto favorevole, possono essere decisivi. Tuttavia, solo in Italia i giocatori del settore giovanile non riescono ad emergere e vengono bruciati ancor prima di esprimere le proprie qualità”.
Nessuno credeva alla possibilità del Napoli di ingaggiare Carlo Ancelotti, nel 2018. Allo stesso modo, si parla di Antonio Conte, oggi, e a tutti sembra una opzione fantasiosa. Lei ci crede?
“Dico che il Napoli ha un grandissimo presidente. Come tutti ha dei pregi e dei difetti, ma ha anche degli obiettivi e dei programmi molto chiari. Se lui, nella sua mentalità, decide di prendere un allenatore come Conte, può trovare i canali giusti per riuscirci. Anche Conte, che viene da un lungo periodo di attività, ha bisogno di tornare in campo. Le grandi piazze sono tutte occupate”.
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