"Se faccio il paragone con gli anni ’80 mi sento di dire che oggi il problema degli stadi è molto più contenuto. Ma l’effetto è che certe forme di manifestazione violenta si sono spostate all’esterno dello stadio. Gli steward non sono in grado di fronteggiare un fenomeno del genere, perché non hanno gli strumenti e perché non sono sufficienti numericamente. Abbiamo mutuato molti provvedimenti che sono stati presi dal governo inglese, ma nonostante ciò non si è raggiunto l’obiettivo: bisogna interrogarsi su questo. Il problema è che non c’è effettività della pena".
"Tra le file degli ultras ci sono criminali, di natura ordinaria e di natura camorristica. Fino a poco tempo fa la ripartizione delle tifoserie ultras tra le due curve, rifletteva gli equilibri camorristici in città. Questo dato attualmente è fortemente scemato, ma le persone restano e resta anche la loro indole criminale. Sono contrario all’idea della punizione collettiva: vietare a tutti una trasferta, perché non si è capaci di ostacolare le condotte violente di gruppi determinati, è una cosa che proprio culturalmente non mi piace".
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