Kvaratskhelia rimarrà a Napoli?
“Credo che alla fine Kvara sia destinato a rimanere per un altro anno. Chiaro che il percorso del rinnovo, che ci sarà e che maschererà l’aumento dello stipendio, arriverà con tempi un po’ più lunghi. L’entourage del ragazzo ha tutto l’interesse ad attendere l’Europeo. Difatti, il gol contro il Portogallo ha giocato a favore del calciatore. Stesso effetto potrebbe avere un’impresa contro la Spagna. Il Napoli è cosciente di questa cosa, ma bisogna ammettere che ha sbagliato le tempistiche per quanto riguarda l’esterno georgiano. Meritava un riconoscimento economico già prima. Si paga l’impostazione di pensiero tipicamente cinematografica del presidente, il quale ritiene necessario dover rispettare contratti lunghi. Convinzione che, però, ben si adegua al mondo dei registi e del cinema, meno a quello del calcio”
È davvero possibile risolvere la questione Di Lorenzo?
“La situazione del capitano è molto complessa, per tanti fattori che non stiamo qui a dire. Anche una questione ambientale, che si è fatta pesante. Di Lorenzo ha un contratto lungo, come ribadito dal presidente. Mi chiedo come si possa ripresentare un capitano del Napoli, che ha dichiarato di voler andare via nonostante un contratto lungo. La mia sensazione è che, se il procuratore porta un’offerta congrua, il calciatore è destinato ad andare via. Diversamente, con offerte da dieci milioni, Giovanni non si muove”
Cosa pensa delle parole di Antonio Conte sulla necessità di rendere Napoli una meta e non una squadra di passaggio?
“Condivido le parole di Conte. Credo che questo sia il vero punto dolente della gestione De Laurentiis negli ultimi anni, in cui il Napoli ha vinto e si è affermato come élite europea. Il fatto, dunque, che i calciatori percepiscano Napoli come squadra di passaggio. Certo, non è facile per quelli che sono i parametri del club. Un tetto di ingaggi allontana i giocatori più prestigiosi, che non possono arrotondare nemmeno con i diritti d’immagine. Tuttavia, il tecnico può diventare, come sta avvenendo, un’attrattiva fortissima per i giocatori. Basti pensare ad Alessandro Buongiorno, che a gennaio non voleva nemmeno sentirne parlare, mentre oggi gli è bastato un incontro con Conte”
Conosce il criterio di accredito che il club ha utilizzato per la conferenza di presentazione di Conte? Ci sono state alcune polemiche in merito.
“No, e devo confessare che qualche collega mi ha chiesto la stessa cosa. Partendo dal presupposto che credo nella libera informazione e nella sua pluralità, per cui debba essere dato spazio a tutti, c’è una libertà garantita ai club di gestire da sé l’informazione, e questo è inconcepibile. Bisognerebbe normare questa situazione, vincolando le società al rispetto di alcune regole. La libera informazione non è amata da tutti, e qualcuno vorrebbe abolire le conferenze stampa, preferendo le one to one a pagamento”.
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