Questo trasferimento le ha procurato il soprannome di “core ‘ngrato”. Come l’ha vissuto?
“Il discorso è che ero sostanzialmente libero, dopo la fine del contratto. Il Napoli non mi ha venduto, né ha provato a trattenermi. Che i tifosi mi fischiassero, era logico e anche comprensibile, forse persino giustissimo. Io poi non sono mai stato il tipo di giocatore che se segna a una ex squadra non esulta: l’ho sempre reputata una mancanza di rispetto nei confronti del proprio club e dei tifosi che si rappresentano in quel momento. Comunque, non mi ha mai provocato sensazioni particolari fare gol a una o all’altra. Questo è il dovere di un giocatore, nel bene e nel male, e così feci pure io sia in azzurro che in bianconero”.
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