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interviste
Marocco Spagna (Getty Images)
A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio di Umberto Chiariello, è intervenuto Eugenio Albarella, preparatore atletico. A seguire le sue principali parole.
"Ho un po’ di esperienza e la fortuna di aver girato il mondo, conosco nei particolari la crescita del Giappone che è stata un’esperienza lavorativa di tanti anni e conoscevo bene l’ottimo lavoro da parte di tutto il movimento nipponico; anche per il Marocco ho avuto un’esperienza lavorativa dove fui invitato dalla Federazione, ho scoperto grande cultura, voglia di confrontarsi e innovazione e la crescita è solo una conseguenza. Marocco come Grecia? Mi ricorda anche la Danimarca degli Europei. Questo spirito che si è creato all’interno dello spogliatoio è frutto di grande unione, all’inizio c’era una grossa spaccatura con il CT. Hanno poi scelto di prendere un allenatore del posto, è nata una grande chimica che ha portato a risultati come quelli che stiamo vedendo. Francia-Marocco? La bellezza del calcio, la bellezza della vita. Davide contro Golia, colonizzatori che hanno insegnato a giocare a calcio. Hakimi-Mbappé è il bello del calcio, la chiave del match dove si affronta una squadra che ha dimostrato un’ottima organizzazione difensiva. Chi parte bene finisce male e viceversa? È un fatto di automatismi e della chimica che può nascere quando hai la ‘fortuna’ di perdere nelle prime partite ed esci indenne dai gironi, questo ti rafforza".
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