Lei è stato molto vicino al Napoli…
“Era tutto fatto. La prima volta avevo firmato col Genoa e De Laurentiis arrivò tardi. Era quando Milito e Thiago Motta andarono all’Inter. Mentre la seconda volta ho preferito declinare e scegliere una piazza che potesse darmi più continuità rispetto a Napoli. Avevo bisogno di continuità, venivo da parecchi infortuni. Mi dispiace non essere approdato al Napoli”.
Gli stranieri in Italia, non sono un po’ troppi? Prima c’era tanta qualità, oggi di meno…
“E’ oggettivo che sia un problema. Ma sono dell’idea che, se un giocatore è forte, gioca. Io posso dire, per esperienza personale, che i giovani della mia epoca giocavamo me compreso perché eravamo bravi. Oggi si prendono tanti giovani dall’estero, e qualcuno sui trent’anni è già vecchio”.
Lukaku-Osimhen: chi le piace di più?
“A me piace più Osimhen perché attacca la profondità. Lukaku, però, si addice perfettamente allo stile di gioco di Conte: questa scelta va’ capita”.
Cosa pensa dell’inizio stagionale del Napoli?
“Innanzitutto, la partita col Cagliari è sempre sentita. Questa del Napoli è stata una falsa partenza: Conte è una vera garanzia. In Sardegna non sarà una partita semplice: Nicola non giocherà di rimessa, ha una squadra di palleggiatori. Ci auguriamo tutti di vedere una bella partita”.
Qual è un suo ricordo di Cagliari-Napoli?
“Ho fatto gol al Napoli, me lo porto dentro, non vedevi l’ora di giocare al San Paolo che è fra gli stati più belli d’Italia perché ci ha giocato Maradona. E poi ricordo anche la rimonta che facemmo con Ballardini”.
Obiettivo del Napoli: più della Champions?
“Il mister è un vincente, cerca di dare una mentalità vincente a tutti i giocatori. Reputo Napoli, Juventus ed Atalanta le uniche due che possono impensierire l’Inter”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA