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interviste

Accardi: “Il direttore sportivo è fondamentale, ADL farà una scommessa”

Giovanni Montuori

Il noto procuratore ha parlato di una possibile mossa da parte del presidente del Napoli

A Radio Crc, nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete”, è intervenuto Giuseppe Accardi, agente sportivo, che ha parlato del tema del direttore sportivo e del mercato del Napoli.

Accardi sul direttore sportivo del Napoli

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“Credo che Osimhen resterà a Napoli perché Napoli è una piazza particolare: ti prende o non ti prende. Uno come lui che ha avuto la possibilità di fare la storia come lo ha fatto Maradona, di vivere in un mondo in cui è diventato la prosecuzione della storia, diventare l’idolo assoluto di una piazza che dà amore come nessuno sa dare e con 35 milioni di euro garantiti, può divertirsi.  Il Napoli è al livello del Real Madrid che ha una storia meravigliosa, ma rientra in quel gruppo di squadre top in cui c’è anche il Napoli. Il Napoli rispetto al Real non ha debiti e la grandezza di De Laurentiis che può piacere o meno, è stata quella negli anni di costruire qualcosa di irripetibile. Il Napoli ha vinto lo scudetto spendendo meno dei top club italiani e senza problemi economici.

Bisognerebbe fare una statua a De Laurentiis, Giuntoli e allo scouting azzurro. C’è competenza in questo scudetto perché Osimhen o Kim nessuno ce li ha o meglio tutti li prenderebbero adesso, ma nessuno li avrebbe presi quando lo ha fatto il Napoli. 150 milioni di euro per Osimhen è una cifra logica anche perché leggo certe operazioni. Lo stesso Real ha acquistato un centrocampista per 100 milioni, ma come fanno loro col fair play finanziario? Me lo chiedo sempre. Il direttore sportivo nella gestione quotidiana è fondamentale perché se non hai una persona capace di gestire le situazioni diventa un problema. Il Napoli ha fatto quello che ha fatto perché Giuntoli ha gestito tutto alla perfezione. Credo che un altro ds De Laurentiis lo prenderà, magari facendo un’altra scommessa come lo fu Giuntoli che ha avuto la capacità di trasformarsi perché a Carpi era un padre padrone e a Napoli si  è calato in una parte differente, cosa che poteva fare solo una persona estremamente intelligente”.