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Dopo l’arresto del padre anche il nonno, Scamacca sbotta: la ricostruzione

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La famiglia Scamacca, a distanza di mesi, torna a far parlare di sé: questa volta è il nonno a creare disordini

Claudia Vivenzio

A maggio il padre di Gianluca Scamacca, attaccante del Sassuolo, era stato protagonista di un episodio violento a dir poco increscioso: l'uomo, munito di spranga, aveva fatto incursione al centro sportivo della Roma, a Trigoria, e aveva distrutto alcune automobili nonché minacciato tutti i presenti. L'episodio si era poi era concluso con l'arresto del padre del giocatore. Ad oggi è il nonno a far parlare di sé per un ennesimo atto aggressivo e minaccioso.

Dopo il padre anche il nonno: Scamacca si sfoga sui social

Dopo l’arresto del padre anche il nonno, Scamacca sbotta: la ricostruzione- immagine 2

La famiglia di Gianluca Scamacca torna a far parlare di sé. Dopo l'arresto del padre, si aggiunge il nonno. L'uomo infatti è entrato in un bar di Fidene, quartiere periferico di Roma, armato di coltello. Il 66enne avrebbe poi minacciato di morte un cliente, puntandogli la lama a pochi centimetri dalla gola, in seguito è stato ovviamente arrestato. A tal proposito è intervenuto l'attaccante sfogandosi sui social e prendendo completamente le distanze dagli atti violenti di coloro che non riconosce minimamente come nucleo familiare:

"Per la seconda volta nel giro di mesi mi trovo nuovamente a dover prendere le massime distanze da episodi violenti e inqualificabili commessi da persone ricollegabili al mio cognome ma con le quali da moltissimi anni ormai ho chiuso ogni tipo di rapporto. Ribadisco ancora una volta che io sono cresciuto conmia madre e mia sorella e che sono loro per me la mia famiglia. Nessun altro. Spero quindi di non dover più essere collegato in futuro a notizie e resoconti che riguardano persone esterne al ristretto nucleo familiare formato da me, mia madre e mia sorella. Vorrei essere giudicato per quello che faccio in campo e fuori senza dover pagare, a livello di immagine e di considerazione dell’uomo che sono, per comportamenti irresponsabili di persone che io non riconosco più da tempo come facenti parte dei miei affetti e della mia famiglia".