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GELSENKIRCHEN, GERMANY - JUNE 19: Head coach Italy Luciano Spalletti speaks with the media during Italy press conference at Arena AufSchalke on June 19, 2024 in Gelsenkirchen, Germany. (Photo by Claudio Villa/Getty Images for FIGC)
Luciano Spalletti, CT della Nazionale, ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza alla vigilia del secondo match dell'Europeo contro la Spagna, in programma giovedì alle 21.00.
"La formazione la dico domani, non il giorno prima, perché anche dalla Spagna non mi è arrivata nessuna notizia. La Spagna è diventata una scuola di calcio perché ha fatto sempre lo stesso calcio, perché ha avuto il coraggio di mantenere nel tempo la stessa idea di calcio, la stessa richiesta e la stessa disponibilità da parte dei giocatori. Per arrivare a quei livelli lì, bisogna riproporre sempre la stessa idea di calcio: non una volta tutti avanti e una tutti indietro. Bisogna sempre tentare di fare la partita, non avere pause e avere quella voglia matta di mostrare che anche la nostra è una scuola importante. Loro hanno tutto dal punto di vista di caratteristiche e qualità individuali. Dovremo vedere quali saranno le nostre reazioni quando loro ci vengono addosso con tutti gli uomini.
La Croazia ha avuto delle pause e loro sono entrati dentro queste pause. Noi dovremo sempre tenere alto il livello, metterci dentro quella qualità che toglie loro la possibilità di portarti a giro per il campo. Che abito tattico servirà. Noi siamo vestiti da Armani... Servirà la stessa identità tattica che abbiamo sempre avuto. Non vogliamo avere rimpianti di non aver fatto le nostre cose. Andremo in campo vestiti bene e pronti a sporcarci gli abiti se ce ne fosse bisogno.
È una delle partite più importanti della mia carriera. Tutti abbiamo delle storie da raccontare e i calciatore se ne accorceranno alla mia età. I calciatori se ne accorgeranno alla mia età che abbiamo bisogno di queste storie. Chi calcerà un eventuale rigore? Secondo me ne abbiamo più di uno che può calciarlo: Scamacca, Retegui, Barella, Dimarco, Calafiori, Jorginho...".
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