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Italia, Spalletti: “Bisogna essere simili alla squadra del 2006. Sulla formazione…”

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Le dichiarazione del Commissario Tecnico
Enrico Esposito

Luciano Spalletti, CT dell'Italia, ha presentato oggi in conferenza stampa la sfida di domani con la Svizzera (Berlino, ore 18) in programma per gli ottavi di finale di Euro 2024.

Spalletti presenta Italia-Svizzera

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"L'emozione è sempre tanta, poi se fai il viaggio accanto a Buffon che raccontava qualsiasi cosa di quel periodo le devi assorbire tutte le cose. Dobbiamo essere simili a quella squadra lì domani. Il gol di Zaccagni ha fatto fare click? E' venuto perché qualcosa è già successo... Fino all'ultimo secondo siamo rimasti dentro la partita. Dopo quella gara, rivederli dentro quello shanghai umano è qualcosa che rimane addosso. Sono convinto di poter rivedere cose belle domani. Dimarco e Bastoni come stanno? Bastoni deve essere valutato. Oggi ha fatto un po' di allenamento e questo ci ha già fatto tirare un sospiro di sollievo. Dimarco non è recuperabile, è out. La squadra giocherà con un qualcosa che assomiglia ad una difesa a 4, dovremo essere più offensivi rispetto a quanto visto. Al posto di Calafiori gioca Mancini, ha quella esperienza corretta e in questo caso qui voglio giocare con un destro a destra e un mancino a sinistra. Preferisco così.  Fagioli titolare? Ai giovani che spingono bisogna creargli lo spazio che meritano. Lui attraverso la sua naturalezza nell'esercitare il ruolo fa vedere questo, serve solo avere coraggio di dargli lo spazio che merita. Scamacca? Lui il gol lo può fare in qualsiasi momento, ha quella qualità e quell'estro, quei guizzi che ti sbranano. Fa più fatica a essere collegato nei comportamenti con la squadra. Gioca domani? E' da vedere, è l'unico dubbio che ho. Però poi ci sono da fare altre valutazioni, ma non ci sarà uno che resterà fuori tra Scamacca e Retegui, danno entrambi grosse soluzioni e c'è solo da capire chi far giocare prima e chi dopo".


Sulla Svizzera: "La Svizzera ha un blocco squadra unitissimo, anche se riparti è difficile trovarli lunghi tra i reparti. Hanno la modernità di stare addosso con la linea difensiva, non difendono la porta, leggono sempre la porta, la palla che noi stiamo gestendo. A volte c'è possibilità di andare dietro la linea, perché staranno sempre alti. Se non sei pronto nella loro aggressione diventa difficile ragionare. Dobbiamo migliorare, i primi minuti dei secondi tempi non mi sono piaciuti perché abbiamo fatto qualcosa al di sotto delle nostre possibilità. Servirà l'equilibrio del secondo tempo con la Croazia, siamo stati alti con una squadra offensiva e non abbiamo sofferto quasi niente. Fino all'ultimo secondo siamo stati con la testa, con forza mentale ed energia fisica convinti di potercela fare. E' stato un miracolo voluto. Per me il pareggio è una cosa corretta per quella partita, poi è chiaro che se lo raggiungi agli ultimi 3 secondi sei fortunato, ma la ricerca è stata quella e siamo stati premiati. Quei 2-3 che sono stati presi ad esempio per aver fatto il loro dovere non sono contenti di questo, dell'essere divisi dalla squadra, perché vogliono condividere tutto".