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(Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)
Il Napoli di Luciano Spalletti batte per 3-0 il Legia Varsavia e chiude la pratica polacchi in un solo tempo: il secondo.
Luciano Spalletti opta per qualche cambio rispetto agli undici visti contro il Torino. Ritornano dal primo minuto: Meret, Manolas, Demme e Mertens. In difesa c'è spazio anche per Juan Jesus che prende il posto dello squalificato Mario Rui. Lozano vince il ballottaggio con Politano. Il tecnico Michniewicz invece conferma il suo abbottonatissimo 3-5-1-1.
Gli azzurri mettono in chiaro le proprie intenzioni sin dal principio: al minuto 9 infatti il Chucky ha un'occasione ghiotta di testa su cross di Dries Mertens. Sono proprio il messicano e il belga ad essere i più pericolosi e attivi della squadra: entrambi però mancano di precisione e cattiveria quando si trovano a tu per tu con il portiere polacco. Dal canto suo il Legia non riesce neanche a compiere i suoi classici contropiedi - è così che sono arrivate le due clamorose vittorie su Spartak Mosca e Leicester. I partenopei sono tutti a trazione anteriore e non concedono neanche il tempo per le ripartenze agli avversari: su questa scia si spengono i primi 45 minuti. Le squadre vanno negli spogliatoi sullo 0-0: il Legia con un sorrisetto sulle labbra mentre il Napoli con un po' di rammarico.
Al 57esimo cambia totalmente il volto della partita. Esce un Chucky vivo ma poco preciso ed entra, tra gli applausi di un Maradona a metà, Victor Osimhen. Soltanto di fronte all'ingresso del nigeriano l'impianto di Fuorigrotta si scalda - e a buon ragione! L'entrata dell'attaccante infatti motiva e incoraggia i compagni che subito lo cercano, lo servono, lo lanciano. Al minuto 61 arriva una delle occasioni più nitide della serata: fraseggio nello stretto sulla sinistra, Insigne mette un cross col contagiri sul secondo palo, torre di Di Lorenzo per Mertens che manca l'appuntamento col gol per qualche centimetro .
Al 76esimola svolta della gara e forse del percorso europeo degli azzurri: Politano rientra e mette un cross basso e teso per Lorenzo. Il capitano non ci pensa un secondo e al volo insacca la rete. Un gol pazzesco che vale tanto dopo la settimana difficile a causa del rigore sbagliato in Serie A contro i granata.
Poi c'è il pallonetto di Osimhen e il paperone del 2001 Miszta: il quarto uomo però nega il gol del 2-0 al nigeriano per fuorigioco. La gioia per Victor arriva qualche minuto più tardi, all'80esimo. L'attaccante attacca la profondità su un solito lancio lungo, scatto fulmineo e diagonale perfetta che trafigge l'estremo difensore 19enne. Grasso che cola poi, nel finale, la rete di Matteo Politano. L'esterno riceve palla largo, si accentra e trova un gran gol: è 3-0.
Il Napoli dunque vince e si rimette in pista dopo il pareggio col Leicester e la sconfitta con lo Spartak Mosca: la possibilità del primo posto nel girone è ancora possibile. Ben più importante del successo però, le tante risposte che ha ricevuto il mister: Juan Jesus ha i 90 minuti nelle gambe, Manolas e Meret non si sono perduti, Demme sta bene e Mertens sembra quasi il Ciro di sempre. Unica nota: questo Napoli sembra troppo Osimhen-dipendente.
Dall'inviata allo stadio Maradona Claudia Vivenzio
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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