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ROMA - Comanda Luciano Spalletti. Con l’Ausilio giusto per un’Inter più forte, praticamente fortissima. L’allenatore era stato chiaro: datemi due pedine e proverò a sollevare il mondo. E aveva fatto i nomi, Sime Vrsaljko e Arturo Vidal. Un lungo inseguimento, il croato simpaticamente “ostaggio” per almeno un mese. Simpaticamente perché aveva scelto l’Inter, si era messo di traverso dinanzi a qualsiasi altra possibilità. Accontentato. Ieri l’annuncio ufficiale dell’Atletico e l’arrivo in serata in città: ora le visite.
ECCO ARTURO - Vidal è figlio, fratello, cugino di un progetto che parte da lontano. L’Inter ci aveva provato nelle precedenti sessioni di mercato, nisba. Ma quando prendi la rincorsa e hai la sponda favorevole (leggi il sì del diretto interessato) si tratta di tenere a memoria il numero di targa. Per ritentare con fondate speranze di tagliare lo striscione. I fatti sono (quasi) sentenze. Lunedì in prima serata l’Inter incassa la totale apertura del Bayern per il prestito con diritto di riscatto. Passaggio fondamentale, diremmo decisivo, per la necessità di chiudere operazioni soltanto con questa formula, oppure a parametro zero. Il Bayern sa di non poter più trattenere Vidal, quindi avanti con il prolungamento fino al 2020, altro tassello decisivo per il famoso diritto di riscatto.
LO SCONTO - L’Inter pagherà un prestito oneroso da 5-6 milioni, ma c’è soddisfazione per lo sconto ottenuto: dai 30 milioni iniziali si scenderà a una cifra complessiva inferiore ai 25, facciamo 22-23, ma sono gli ultimi dettagli. Corriere dello Sport.
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