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Spagna, Luis Enrique si presenta da ct: «Nessuna rivoluzione, sono ottimista»

Redazione

ROMA – «La parola 'fallimento' è molto brutta e io sono sempre stato riluttante a usarla nello sport. I risultati non sono stati buoni ma questi giocatori hanno dato il massimo e tutti hanno pensato, durante i Mondiali,...

ROMA - «La parola 'fallimento' è molto brutta e io sono sempre stato riluttante a usarla nello sport. I risultati non sono stati buoni ma questi giocatori hanno dato il massimo e tutti hanno pensato, durante i Mondiali, alla voglia e alla passione dimostrata da tutti nell'essere spagnoli. Non ci sarà una rivoluzione ma un'evoluzione: quello che mi interessa sono le prestazioni non l'età dei giocatori». Si è presentato così, nella prima conferenza stampa da ct della Spagna, Luis Enrique, che eredita una panchina importante dopo la brutta esperienza delle furie rosse in Russia.«L'addio di Lopetegui fa parte del passato e non penso di doverlo commentare. Posso solo parlare di speranze: guardo al mio nuovo lavoro con ottimismo. Ci saranno dei cambiamenti tattici: in quest'ultima Coppa del Mondo abbiamo vissuto alcune difficoltà e abbiamo notato che ci sono diversi aspetti da migliorare», ha aggiunto Luis Enrique.«Piquè? Non ho parlato con alcun giocatore: analizzerò ogni caso individualmente. Vorrei poter contare su tutti i giocatori e Piquè ha sempre mostrato il suo valore. Dobbiamo studiare ogni caso particolare e rispettare il pensiero di ogni giocatore. Non c'è fretta», ha spiegato ancora il neo ct della Spagna. Corriere dello Sport.