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MADRID - Aspettando il probabile esonero di Santiago Solari, il Real Madrid si è risvegliato con l’autointervista di Sergio Ramos. Il capitano, attraverso un inciso e poi alcuni tweet si è posto 7 domande e si è dato 7 risposte. Argomenti caldi, come l’ammonizione di Amsterdam, la lite con Marcelo, il rapporto con il presidente Florentino Perez e il momento più che delicato che sta vivendo il Real Madrid, fuori da tutte le competizioni già a marzo.
“Ai giocatori piace parlare sul campo, ma questo non sta succedendo. Gli ultimi risultati sono stati disastrosi e non mi nascondo, noi non ci nascondiamo” dice Ramos nel suo tweet iniziale. “Noi siamo i principali responsabili e io, come capitano, lo sono più di tutti. Perciò ho pensato che il modo più onesto di rispondere alle voci che circolano è affrontarle direttamente”.
1) Il giallo di Amsterdam è stato un errore?
Un errore da cima a fondo. Mi assumo la responsabilità al 200%.
2) Perché ti sei fatto ammonire?
Non pensavo minimamente che la partita di ritorno potesse andare in quel modo.
3) Hai discusso con il presidente Perez?
Le cose di spogliatoio si risolvono internamente. Non c’è nessun problema e tutti pensano soltanto al bene del Real Madrid.
4) Hai rimproverato i tuoi compagni di squadra?
Nello spogliatoio si parla tutti i giorni e sempre in modo costruttivo.
5) Hai avuto uno scontro con Marcelo?
Ci sono scontri in ogni allenamento. Fa parte del lavoro: si possono raccontare aneddoti quotidianamente. Marcelo per me è come un fratello.
6) Perché sei andato a Valladolid con la squadra nonostante fossi squalificato?
Perché volevo stare vicino ai miei compagni.
7) Che succede con Solari?
E’ una decisione che non ci riguarda e nella quale non interferiamo. Abbiamo un grande rispetto per il ruolo e appoggiamo sempre l’allenatore del Real Madrid.
“Queste riflessioni senza dubbio sono la conseguenza di una stagione profondamente deludente - conclude Ramos -. Non ci siamo fermati davanti ai successi, non ci fermeremo davanti alle sconfitte. Siamo obbligati ad andare avanti, a lavorare e a migliorare. Siamo sempre consapevoli di quanto siamo fortunati a giocare nel Real Madrid e di aver avuto la fortuna di far parte della sua storia. Però il Madrid è stato, è e sarà sempre il Real Madrid”. Corriere dello Sport.
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