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Rooney e una vita di eccessi: “Sapevo che avevo bisogno di aiuto”

Giuseppe Canetti

"Dieci, quindici anni fa, non potevo entrare in uno spogliatoio e dire 'Sto lottando con l'alcol, sto lottando con la mia salute mentale'"

Wayne Rooney, ex attaccante della nazionale inglese e di Manchester United ed Everton tra le tante, ha parlato in un documentario di alcuni momenti difficili della sua vita. Di seguito un estratto delle dichiarazioni.

Le parole di Wayne Rooney

"Gli eccessi? Possono essere state le ragazze, o guidare da ubriaco, tutte cose che ho fatto. Avrei potuto uccidere qualcuno o morire io stesso. Stavo davvero attraversando un brutto momento. Sapevo che avevo bisogno di aiuto, per salvare me stesso e la mia famiglia. Quando ero all'Everton, un giorno attraversai la strada con una bottiglia di sidro in mano. Il mio allenatore del tempo, Colin Harvey, mi vede e mi lasciò passare. Il giorno dopo mi prese da parte e mi disse: 'Sei il più grande talento che abbia mai visto alla tua età, non sprecarlo'. Dieci, quindici anni fa, non potevo entrare in uno spogliatoio e dire 'Sto lottando con l'alcol, sto lottando con la mia salute mentale'. Non potevo farlo. Il Manchester United? Nell'estate 2010 avevamo venduto Ronaldo e (Carlos) Tevez, ero rimasto solo io, come giocatore di alto profilo. Entro nell'ufficio di Ferguson e gli chiedo cosa stia succedendo. Mi risponde di andarmene. Allora chiedo di essere ceduto. Ma avevo ragione io, appena si è ritirato Sir Alex è crollato tutto, e stanno ancora raccogliendo i pezzi".