L'edizione odierna de Il Mattino si sofferma sull'intenzione dei calciatori della Polonia, tra cui Piotr Zielinski, di non disputare la gara dei playoff mondiali contro la Russia a marzo.
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Polonia, Zielinski e i suoi compagni di nazionale: “No al match con la Russia”
Il Mattino si sofferma sull'intenzione dei calciatori della Polonia, tra cui Zielinski, di non disputare la gara dei playoff mondiali con la Russia
Polonia, Zielinski e l'urlo per l'Ucraina
Non è un boicottaggio deciso solo dall'alto. No, sono stati proprio i calciatori della Polonia a dire di no. Non vogliono giocare con la Russia. Costi quel che costi. Anche cancellare le possibilità di andare in Qatar. E poco importa che per molti è l'ultima occasione per un Mondiale. Zielinski è da poco arrivato al centro tecnico di Castel Volturno quando decide di condividere sul suo social il pensiero di tutti i nazionali polacchi. "Noi, i giocatori della nazionale della Polonia, insieme alla Federazione, abbiamo deciso che alla luce delle aggressioni contro l'Ucraina non intendiamo giocare il playoff contro la Russia. Non è stata una decisione facile, ma nella vita ci sono cose più importanti del calcio. I nostri pensieri sono tutti con l'Ucraina e col nostro amico e connazionale Tomaz Kedziora che è ancora a Kiev con la sua famiglia". Noi, i giocatori. Hanno voluto dire noi. Non è un segnale di poco conto. Sarebbe bastato accettare la decisione del presidente della federcalcio di Varsavia. Ma Zielinski, Glik, Lewandowski, Szcezsny e tanti altri sono andati oltre. Ne hanno parlato per ore nella chat della nazionale polacca, hanno deciso di non restare solo spettatori. Ognuno ha raccontato i propri timori, le proprie ansie. E hanno deciso di prendere una posizione davanti a tutto il mondo del calcio. E non solo. Zielinski ha anche mandato un messaggio personale a Kedziora che gioca nella Dinamo Kiev.
La posizione della Fifa
Finora la Fifa non ha ancora preso nessun provvedimento nei confronti della Russia, accontentandosi giovedì di dire di essere preoccupata per una situazione «tragica e preoccupante». Ma ora dovrà decidere.
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