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ROMA - «Andate tutti aff...figli di p...»: più o meno, quello che Mourinho ha detto a mezza bocca in portoghese passando davanti alla telecamera, alla fine del match con il Newcastle nel quale il tecnico è sceso all'inferno del doppio svantaggio e ne è ritornato fuori con un 3-2 in rimonta di grande carattere. Uno sfogo, quello di Mou, al termine di un periodo molto complicato nel quale si sono rincorse le voci di un suo possibile esonero a fine partita, per poter dar modo al nuovo tecnico di sfruttare la pausa nazionali per conoscere la rosa.
LA CONFERENZA - Lo show è poi proseguito in conferenza: Abbiamo meritato di vincere. Se la squadra ha giocato per me? Domanda ridicola, hanno giocato per il Manchester United. Quello che chiedo ai giocatori e' di dare assolutamente tutto, perché è questione di mentalità, nel secondo tempo lo hanno fatto e abbiamo vinto. A volte si fanno dei cambi e si rischia molto. Si va in una direzione e a volte in un'altra, ma si tratta di vincere e alla fine l'abbiamo fatto, perche' lo meritavamo, cosi' come lo meritavano i nostri tifosi che all'intervallo sullo 0-2, invece di attaccarci si sono comportati bene. Hanno lottato per la squadra e per il Manchester United che e' un grande club. La mia posizione? Ho 55 anni ed è la prima volta che vedo una caccia all'uomo così nei miei confronti. Se piove a Londra, è colpa mia. Se l'accordo per la Brexit va male, è colpa mia...Ma posso gestirla, ho la forza di gestirla, penso che i giocatori non abbiano la forza di gestirla. Rashford era triste in campo, McTominay era spaesato, spaventato. La società è con me? Ho un contratto fino al 2020, non ho messo la pistola sulla testa a nessuno per averlo, me lo ha offerto il club". Corriere dello Sport.
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