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ROMA - In casa Real Madrid, ancor più che la pesantissima sconfitta (3-0) subita ad Eibar, tiene banco il caso Sergio Ramos, accusato da Football Leaks di essere risultato positivo ad un controllo antidoping al termine della finale di Champions League vinta a Cardiff contro la Juventus il 3 giugno del 2017. Il capitano delle merengues e della Nazionale spagnola ha provato a fornire spiegazioni per mezzo di un comunicato: "Sono assolutamente contro il doping. Non ho mai partecipato, e non lo farò mai, né ho dato il mio consenso, né darò mai il mio consenso, a qualsiasi forma di doping. I due casi specifici cui si fa riferimento si spiegano così: 1. Malaga, aprile 2018: alla fine della partita, sono stato sottoposto a un controllo antidoping. Considerata la fretta per il viaggio di ritorno a Madrid della squadra, il responsabile del controllo mi ha consentito di fare la doccia, sempre in sua presenza in ogni momento, prima di completare il test, che ho superato, come in ogni altro caso. 2. Cardiff, giugno 2017: ho ricevuto un normale trattamento da parte dello staff medico, effettuato dai medici del club. La questione è stata risolta formalmente e ufficialmente tra le organizzazioni. Durante il corso della mia lunga carriera sportiva sono stato sottoposto e ho superato un infinito numero di test antidoping. Né in questo caso, come hanno già dichiarato Uefa, Wada e Real Madrid, né in altri in passato, ho violato il regolamento antidoping. Con il rispetto per il diritto all'informazione, devo anche proteggere il mio onore. I miei avvocati prenderanno in considerazione azioni legali nei confronti di chi travia la realtà e prova a minare la mia reputazione e a violare i miei diritti". Corriere dello Sport.
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