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estero
Vincent Labrune finalmente l'ha detto. Il presidente della Ligue 1, campionato top francese, è uscito allo scoperto ai microfoni de L'Equipe ed ha attaccato (poco) velatamente il mondo ultras. Un mondo sicuramente apprezzabile - perché fulcro del suono armonioso e perfetto che rende il tifo caloroso e passionale, che rende lo stadio dissimile da un avvenimento lirico - ma allo stesso tempo giustamente discusso e deprecabile. Troppa, troppa criminalità giace sottesa a certi gruppi, che vivono la partita come un fatto quasi politico...
Di seguito un breve estratto di quanto dichiarato dal presidente della Ligue 1:
“Abbiamo avuto una stagione catastrofica dentro e fuori dal campo. Dobbiamo cambiare marcia in modo molto forte. Alla Lega ci assumeremo le nostre responsabilità, i club devono anche prendersi le loro ed essere consapevoli che devono aiutarci ed aiutare le autorità pubbliche. Mi sconvolge quando sento L’associazione nazionale dei tifosi dire che ci sono sostenitori buoni e cattivi, ultras buoni e cattivi. No, ci sono tifosi e ultras. Mi piace molto il fervore positivo degli ultras ma oggi ci sono criminali nei nostri recinti. Dobbiamo farli uscire dagli stadi. È un miracolo che non ci siano stati morti a Saint-Étienne durante la partita contro l’Auxerre. Non voglio vivere la morte in uno stadio mentre sono presidente. Vogliamo essere la Lega dello sviluppo, non la Lega della guerra allo stadio. Mi appello a tutti, alla vostra responsabilità. Dobbiamo essere coraggiosi e mettere questi criminali dove devono essere, non negli stadi".
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