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FLORENCE, ITALY - JUNE 30: Jorginho of Italy speaks with the media during press conference at Centro Tecnico Federale di Coverciano on June 30, 2021 in Florence, Italy. (Photo by Claudio Villa/Getty Images)
A Imbituba, villaggio di pescatori sull’Oceano Atlantico, mamma Maria Tereza organizza gli allenamenti per il figlio. Lei è una calciatrice amatoriale. Vorrebbe trasmettere la stessa passione a Jorginho. Così la mamma del calciatore ha raccontato a Sportweek, settimanale della Gazzetta dello Sport. Di seguito le sue parole.
"A 4 anni, in spiaggia, gli spiegavo i fondamentali. Stop, controllo, possesso. Volevo che imparasse subito a non farsi rubare palla. Il resto ce l’ha messo lui. Talento e dedizione, era innamorato del calcio". Non perdeva una gara di sua madre. Primo tifoso: "Partecipavo ai campionati regionali, lui era sempre allo stadio. Mi sosteneva come se giocassi la Champions". Una famiglia umile, pochi soldi, la casa in affitto. A 13 anni Jorginho riempie lo zainetto nero. Vuole raggiungere Guabiruba, tre ore di macchina verso nord. All’improvviso, la voce diventa rotta. Maria Tereza si emoziona: "Ancora mi commuovo quando penso a quel periodo. Ero sola, con mio marito avevamo divorziato. In casa non c’erano soldi. Jorge mi disse di stare tranquilla, si sarebbe arrangiato. Era l’unica occasione per poter andare in Europa". Guabiruba è una città cupa dell’entroterra brasiliano. Insegne e cartelli stradali sono in tedesco. Gli emigranti europei fuggiti in Sudamerica hanno colonizzato il posto. La donna accetta preoccupata. Qualche tempo dopo squilla il cellulare: "Era mio figlio, voleva partire per l’Italia. Pensavo stesse scherzando, già 200 chilometri da casa erano tanti. Figuriamoci l’Europa. Non ne volle sapere, diceva che ai soldi ci avrebbe pensato lui. Doveva provarci a tutti i costi".
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