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Clamoroso – Piano “anti-demenza”, l’Inghilterra limiterà i colpi di testa in allenamento

SALVADOR, BRAZIL - JUNE 13:  Robin van Persie of the Netherlands scores the team's first goal with a diving header in the first half during the 2014 FIFA World Cup Brazil Group B match between Spain and Netherlands at Arena Fonte Nova on June 13, 2014 in Salvador, Brazil.  (Photo by Jeff Gross/Getty Images)

Svolta epocale in arrivo per il calcio e per la salute dei calciatori. Come riportano i media inglesi (Telegraph su tutti) e in Italia i colleghi di Calcio e Finanza (fonte più che autorevole), l’Inghilterra sarà la prima nazione a limitare i...

Giovanni Ibello

Svolta epocale in arrivo per il calcio e per la salute dei calciatori. Come riportano i media inglesi (Telegraph su tutti) e in Italia i colleghi di Calcio e Finanza (fonte più che autorevole), l’Inghilterra sarà la prima nazione a limitare i colpi di testa durante gli allenamenti, all’interno di un piano per affrontare il problema della demenza legata al mondo del calcio.

Svolta epocale in Inghilterra ... sui colpi di testa!

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La Premier ha annunciato che nel corso della stagione 2021/22 verranno portati a termine due studi sul tema. Nel frattempo, i giocatori dell’U23, U18 e della squadra femminile di Manchester City e Liverpool si alleneranno indossando dei dispositivi che permettano la raccolta di dati utili, anche ai fini della stesura di linee guida per la prossima stagione.

Un’inchiesta denominata “Tackle Football’s Dementia Scandal” ha riportato come gli ex calciatori abbiano cinque volte maggiori probabilità di morire di Alzheimer. Allo stesso modo, uno studio della Purdue University ha mostrato come l’impatto di un colpo di testa da rinvio di portiere sia equivalente, in termini di forza G, al pugno di un boxer o a un tackle di football americano (altro sport in cui il tema della demenza è particolarmente sentito).