Marek Hamsik è insieme a Giuseppe Bruscolotti, Diego Armando Maradona e Antonio Juliano, uno dei capitani storici del Napoli. Da quando è andato via il talento slovacco, gli azzurri sono crollati. In classifica, negli obiettivi. Un po' ovunque a dire il vero. Il Napoli senza la sua cresta d'oro non riesce più a ritrovarsi. Ecco un estratto dell'articolo pubblicato dal noto giornalista sul portale "grandhotelcalciomercato.com":
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Hamsik al Brescia, quanti retroscena svelati dall’esperto Di Marzio. E occhio a quell’indiscrezione sul futuro!
Marek Hamsik è insieme a Giuseppe Bruscolotti, Diego Armando Maradona e Antonio Juliano, uno dei capitani storici del Napoli. Da quando è andato via il talento slovacco, gli azzurri sono crollati. In classifica, negli obiettivi. Un po’...
La scintilla è forte. Immediata. «Ma quel ragazzino?». Chi è, quanto è forte, da dove viene. Il capo osservatori del Brescia Maurizio Micheli si trova in Slovacchia e sta per assistere a una partita di qualificazione a Euro2003 U-17. Il gruppo è tutto un programma: Lettonia, Isole Far Oer, Grecia e Slovacchia, appunto. Uno buono ci sarà? Durissima ma non impossibile. «Magari ho c… fortuna». Magari. L’occhio ce l’ha sicuro perché Maurizio ne trova addirittura due: Juraj Piroska, mezza punta, e Marek Hamsik, sempre centrocampista. Quello (molto) buono era il secondo.
Hamsik al Brescia, i retroscena succulenti di Di Marzio
E’ febbraio, siamo a Milano, in un albergo in centro città. Arriva il segretario della Lega e urla ai presenti, tra cui il Brescia: «Novità in arrivo! Da oggi è possibile tesserate due neo-comunitari». Micheli prende il primo aereo disponibile per casa Hamsik e va a mettere tutto nero su bianco, compilando i nuovi contratti nei moduli… della stagione in corso. Altro paradosso curioso. Costo dell’operazione: quattro mila dollari allo Slovan Bratislava (la primissima squadra del centrocampista, dove probabilmente tornerà dopo la risoluzione col Dalian), e nell’estate del 2004 arriva l’ufficialità. Inizia l’avventura italiana di Marek Hamsik.
L’adattamento al nostro calcio è rapido ma qualche piccolo ostacolo c’è stato, inutile nasconderlo. A partire dallo… studio mattutino. La prassi del Brescia era chiara: mandare a scuola i più giovani e tenerli impegnati la mattina con i libri e il pomeriggio con il pallone. Una vita da atleti, insomma. Dopo due mesi però Hamsik, che non spiaccicava una parola di italiano, decide di sbattere i pugni sul tavolo e si presenta in sede. «Io sono venuto qui per scendere in campo… la mattina mi sveglio troppo presto, poi a fine giornata arrivo stremato». Questo più o meno il concetto di base. Tono firme, idee chiare. E da quel giorno «Marekiaro» si è dedicato anima e corpo agli allenamenti continuando a studiare privatamente, in Slovacchia, specialmente di sera. Giovane sì ma sprovveduto proprio no.
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