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Dzyuba risponde a Mykolenko: “Basta discriminarci, non sto zitto perché ho paura”

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Le dichiarazioni di Artem Dzyuba

Leonardo Litterio

Il conflitto tra Russia e Ucraina ha influenzato qualsiasi ambito sociale e non. Anche lo sport ha risentito e continua a risentire della guerra. In seguito alle disposizioni dell'Uefa e della Fifa sulla Nazionale e sulle squadre russe, molti atleti si sono sentiti discriminati. A dar voce a questa situazione c'ha pensato Artem Dzyuba che dopo esser stato attaccato ieri dal centrale difensivo ucraino Mykolenko, ha deciso di rompere il silenzio.

Dzyuba risponde a Mykolenko: "Basta discriminarci, non sto zitto perché ho paura"

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Di seguito quanto scritto dal capitano della Russia, Artem Dzyuba su Instagram:

"Fino a poco tempo fa, non volevo parlare del tema degli eventi in Ucraina. Non volevo, non perché ho paura, ma perché non sono un esperto di politica, non ci sono mai entrato e non avevo intenzione di farlo (a differenza di un gran numero di scienziati politici e virologi che sono apparsi di recente su internet). Ma come tutti gli altri, ho la mia opinione. Dal momento che sono circondato da questo argomento da tutte le parti, la esprimerò. Sono contro la discriminazione basata sulla nazionalità. Non mi vergogno di essere russo. Sono orgoglioso di essere russo. E non capisco perché gli atleti adesso devono pagarla per questo. Sono contro il due pesi e due misure. Perché tutti gridano sempre allo sport al di fuori della politica, ma alla prima occasione, quando si parla di Russia, questo principio viene completamente dimenticato?. Nelle situazioni stressanti, le persone mostrano la loro essenza, a volte negativa. Quanta rabbia, sporcizia e bile si sono riversate ora su tutti i russi, indipendentemente dalla loro posizione e professione. È doppiamente strano sentire tutto questo da persone a cui la Russia ha dato molto, moltissimo nella loro vita. Tutto questo crea solo più negatività. La guerra finirà, ma le relazioni umane rimarranno. E sarà impossibile riavvolgere il nastro. Ricordatelo".