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Dalla Francia – Galtier, svelate le frasi incriminanti sull’inchiesta per razzismo

Alex Iozzi

Il tecnico francese andrà a processo il 15 dicembre per le accuse che gli sono state mosse contro a partire dall'estate

Christophe Galtier è nell'occhio del ciclone. Accusato sul finire dell'estate di aver pronunciato frasi razzisteall'indirizzo di alcuni calciatori e membri dello staff del Nizza - sua ex squadra -, il tecnico transalpino terrà un processo a breve, in data 15 dicembre. Nel frattempo, l'edizione odierna de' L'Equipe ha svelato le testimonianze - e come detto in precedenza, le accuse - mosse da elementi della rosa contro il marsigliano.

Galtier, L'Equipe fa venire a galla la verità

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Ce n'è per tutti i gusti. Andando con ordine, l'allora vice del francese Frederic Gioria ha raccontato non di uno, ma di ben due episodi incriminanti: all'arrivo di Billal Brahimi - attaccante classe 2000, oggi al Brest - nel gennaio 2022, Galtier esclamò con tono polemico: "Ancora un musulmano, non se ne può più!". Inoltre, in riferimento a Youcef Atal e Hicham Boudaoui, descrisse quest'ultimi con l'appellativo di "tipi sporchi", aggiungendo - come se non bastasse - che "gli algerini sono i peggiori!". Proseguiamo con le parole del match analyst Ali Mbaé, il quale ha rilevato come, in occasione di una gara di campionato con il Saint-Etienne, per identificare i centrali avversari Harold Moukoudi e Mickael Nadé adoperò il termine "King Kong". Infine, il "coming out" conclusivo è opera di Jean-Clair Todibo, difensore centrale, autore dell'accusa in assoluto più grave: l'allenatore due volte campione di Francia lo spinse ad interrompere il suo personale digiuno per il Ramadan, definendolo - senza alcun tipo di vergogna - un fondamentalista islamico.



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