SuperNews ha avuto il piacere di intervistare Fulvio Collovati, ex calciatore di Milan, Inter, Udinese, Roma e Genoa e campione del Mondo con l’Italia nell’82, per parlare di temi legati alla SuperLega, alla Serie A ed alla Nazionale di Mancini.
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Collovati: “SuperLega una rivoluzione sbagliata, ma la UEFA non faccia la ‘verginella’”
SuperNews ha avuto il piacere di intervistare Fulvio Collovati, ex calciatore di Milan, Inter, Udinese, Roma e Genoa e campione del Mondo con l’Italia nell’82, per parlare di temi legati alla SuperLega, alla Serie A ed alla Nazionale di...
Collovati sulla SuperLega
Fulvio, lei ha vissuto il calcio di una volta. Cosa ne pensa della rivoluzione che hanno cercato di attuare i 12 club della Superlega?
È la ciliegina sulla torta di un sistema malato: una rivoluzione troppo anticipata e comunicata in un modo completamente sbagliato. Capisco perfettamente che il calcio abbia bisogno di introiti, ma ha bisogno anche di ridurre i costi: le follie dei bilanci non le ho fatte io, le hanno fatte i dirigenti e gli amministratori delegati che comandano queste società. Non ti devi inventare una “SuperLeague” per ripianare i debiti: semmai devi ridurre i costi, lanciare messaggi positivi, evitare di fare plusvalenze fittizie. Invece di ridurre i costi, cosa fanno? In modo avido, si inventano questa competizione, che può essere anche futuristica, ma con tempistiche completamente sbagliate, che toglie la meritocrazia alle squadre e la passione ai tifosi, valori su cui si basa lo sport.
Come valuta le parole e l’atteggiamento di Agnelli e la gestione della questione SuperLega? Si è esposto forse in maniera esagerata o con i tempi sbagliati, a suo dire?
Qui non si tratta solo di Agnelli, perché non c’era solo lui: la torta ingolosiva molti, non solo Agnelli. Gli atteggiamenti sono stati discutibili, ma non sono io che devo giudicarli.
Una soluzione può essere quindi il nuovo format della Champions League, previsto a partire dal 2024, proposto dalla UEFA?
Questo non lo so, ma la UEFA non faccia la “verginella”: ricava oltre 3 miliardi di euro dalla Champions League, ma poi dà pochi milioni di euro alle partecipanti. Quindi, anche la UEFA non può pensare che basti aumentare le partite per poi dare 70, 80 milioni alle squadre a fronte di un’ipotetica SuperLeague in cui le partecipanti potevano arrivare a ricavi da 300 milioni: anche Ceferin riconosca i suoi errori.
Cosa ne pensa della crescita dell’Inter? Cosa ha avuto in più rispetto alle altre, in particolare rispetto alla Juventus?
L’Inter ha svoltato grazie a Conte, che è riuscito a creare un gruppo coeso, solido, con pochi difetti. Inoltre, alle spalle c’è stata una società che ha sempre avallato il lavoro dell’allenatore: 10 punti di vantaggio dimostrano che sei e sei stato più forte, non c’è da inventarsi nulla.
Un problema della Juve può essere stato Pirlo?
No, le responsabilità non vanno addossate tutte a Pirlo. Lui ha pagato il noviziato, l’inesperienza: questo è fuori discussione. Ma gli errori più grossi li ha fatti la società, affidandogli una squadra assolutamente non competitiva, soprattutto a centrocampo: l’ho detto fin da inizio anno, questo centrocampo non è all’altezza rispetto alle altre squadre. Pirlo, semplicemente, ha fatto quello che ha potuto.
Lei ha vinto lo storico Mondiale dell’82 con l’Italia: cosa pensa del lavoro di Mancini con gli Azzurri? Pensa che un trionfo come quello che ha vissuto lei sia ripetibile agli Europei?
Mancini ha fatto un lavoro sorprendente, perché ha costruito una squadra giovane, ambiziosa, con centrocampisti di valore. Si affida ancora a Chiellini e Bonucci, certo, ma purtroppo non ci sono molti ricambi in fase difensiva. Il CT ha dato alla squadra una mentalità vincente, il suo lavoro è egregio: poi è chiaro che questo lavoro va supportato da una vittoria, ma qui però è difficile fare pronostici. Ma resto convinto che con questa mentalità che ha instaurato, farà molto bene.
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