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ROMA - Sorridono Juventus e Manchester United, grazie all'inaspettato pareggio del Valencia a Berna con lo Young Boys. Un punto guadagnato, più che due persi, per i ragazzi di Marcelino, alla luce della mole di pericoli creati dalla compagine svizzera nel corso della ripresa, dopo un brutto primo tempo. Torna alla vittoria anche in Europa, dopo averlo fatto in Bundesliga, il Bayern Monaco di Niko Kovac, e lo fa grazie ad un micidiale uno-due in soli 120 secondi, che premia uno sterile dominio per oltre un'ora di gioco ed offusca le tre occasioni fallite, in contropiede, dall'Aek Atene.
GIRONE E: AEK ATENE-BAYERN MONACO 0-2
Soffre il Bayern Monaco, ancora lontano dalla versione schiacciasassi cui ci ha abituati nel corso degli anni, tornando ad evidenziare qualche ruggine soltanto apparentemente mitigata dalla vittoria in campionato col Wolfsburg, dopo un mese complicato. Nella bolgia dello Spiros Louis Olympic Stadium di Atene, però, ai bavaresi basta un uno-due ravvicinato poco dopo l'ora di gioco, con Javi Martinez e Lewandowski per domare un coraggioso Aek, per tre volte vicinissimo al vantaggio. Il Bayern domina nel possesso palle e produce trame di gioco degne del proprio blasone, ma Robben, James Rodriguez, Gnabry e lo stesso gigante polacco peccano talvolta di precisione nell'ultimo messaggio, talaltra di cinismo sotto porta. Il controllo totale del centrocampo ed il possesso palla schiacciante, tuttavia, trasmettono la sensazione che siano i tedeschi i maggiori accreditati a trovare la zampata giusta, che arriva grazie ad un episodio, figlia di un rimpallo che mette lo spagnolo ex Bilbao nella condizione ideale di battere Barkas. Nell'azione del raddoppio lampo, poi, è la discesa di Rafinha che squarcia la difesa greca, servendo al numero 9 del Bayern il tap-in facile facile che chiude l'incontro.
GIRONE H: YOUNG BOYS-VALENCIA 1-1
Muove la classifica lo Young Boys, dopo le sconfitte rimediate con Manchester United e Juventus, si complica non poco la vita il Valencia che, con soli due punti, dovrà tifare stasera la squadra di Allegri per tenere gli inglesi nel mirino, in ottica qualificazione agli ottavi. Gli spagnoli provano sin dalle prime battute a tenere il pallino del gioco in mano, non senza difficoltà. Il primo squillo del match porta la firma dell'italiano Piccini, fresco di esordio in azzurro, ma la prima vera occasione è del club di Berna con Sulejmani che impegna Neto. Batshuayi si carica i suoi sulle spalle, ergendosi al ruolo di catalizzatore di tutte le (poche) azioni manovrate valenciane: per due volte la furia del belga è frenata dal fuorigioco, poi, al 25', l'ex Chelsea difende di fisico un filtrante di Soler e batte Wolfli, portando i suoi in vantaggio. Lo Young Boys si scompone ed il Valencia ha il grande demerito di non chiudere la partita, perché nella ripresa il copione cambia totalmente. I padroni di casa scendono in campo con un piglio differente, verve ed intensità fanno da cornice ad una convinta ed ostinata ricerca del pareggio, immediatamente evidente e premiata nel giro di dieci minuti, col calcio di rigore trasformato da Hoarau. La reazione spagnola è frenetica e disordinata, sono piuttosto gli svizzeri ad andare vicini alla rete che sarebbe valsa tre punti. La più clamorosa all'87', col palo colpito a botta sicura da Sanogo. Corriere dello Sport.
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