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Buffon: «Non potevo dire di no al Psg. La Champions non è un'ossessione»

Redazione

ROMA – Il 9 luglio è un giorno che è tatuato in maniera indelebile nella vita di Gianluigi Buffon. A 12 anni di distanza dal trionfo nel Mondiale contro la Francia, il portiere è stato presentato oggi ufficialmente dal...

ROMA - Il 9 luglio è un giorno che è tatuato in maniera indelebile nella vita di Gianluigi Buffon. A 12 anni di distanza dal trionfo nel Mondiale contro la Francia, il portiere è stato presentato oggi ufficialmente dal Paris Saint Germain. «Questa chiamata è stata una sorpresa per me, stavo programmando già un altro tipo di futuro - ha spiegato il portiere -. Dentro di me speravo che ci fosse un'altra opportunità dopo la Juventus perché sento di avere ancora dentro qualcosa di importante da dare. Ed è successo, la vita è imprevedibile».

CHAMPIONS - Psg e Buffon coltivano il grande sogno della Champions che non hanno mai vinto: «Ho cominciato prima del Psg a cercare di arrivare alla Champions. Non è la mia ossessione e neanche per il Psg lo è. Qui ci sono le condizioni per potermi migliorare come calciatore e come persona. Credo di poter contibuire a far sì che il Psg possa migliorare e possa ambire a traguardi sempre più importanti. A inizio stagione non si può pensare solo alla Champions, altrimenti saremmo pazzi e qui non siamo pazzi».

SEMPRE GIOVANE - Buffon poi ha analizzato i motivi che lo hanno spinto a continuare a giocare: «Non potevo dire di no, anche se ho 40 anni. Voglio giocare fino a quando sto bene e voglio dimostrare di essere tra i più forti. Quando mi accorgerò di non esserlo più sarò il primo a capire sia il momento di smettere. Sono sbarcato a Parigi con l'entusiasmo di un ragazzo. Non vedo perchè un portiere come me a 40 anni non possa ritagliarsi momenti importanti di vera passione. I miei 40 anni possono essere i 33-34 anni di un altro giocatore in un altro ruolo, essendo un portiere. Titolare? Lo sono sempre stato ma nessuno me lo ha garantito a inizio stagione. Ho 40 anni, godo di un ottimo stato mentale e fisico. Farò di tutto per migliorare i miei compagni, anche i portieri».

NUOVI ORIZZONTI - Gigi racconta la sua necessità di provare nuove esperienze: «Ho fatto 10 anni a Parma e 17 alla Juve. Mi ero creato una comfort zone molto forte. Ma non è mai piaciuta. Ho sempre cercato la sfida, misurandomi sia come calciatore sia come persona. Oggi nel primo allenamento con il Psg i momenti di 'disagio' sono belli in realtà perchè mi spingono a migliorare ancora. Diventerò un portiere migliore allargando nuovi orizzonti. Matuidi? Mi ha incoraggiato a venire a Parigi e mi ha detto che mi troverò molto bene. Lui mi vuole bene, è un pensiero a cui ho dato ascolto». Corriere dello Sport.