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(Photo by Philipp Schmidli/Getty Images)
Diego Armando Maradona, allenatore della formazione argentina Gimnasia, ha augurato a tutti una felice Pasqua attraverso il proprio account Instagram. Ecco quanto scritto dal campione, idolo assoluto di Napoli:
Voglio augurare a tutti una buona Pasqua, specialmente agli argentini, e ai miei ragazzi del Gimnasia. Spero che questo momento che stiamo vivendo finisca presto. Restate a casa e abbiate molta cura di voi. Auguri a tutti!
Diego ha dichiarato nei giorni scorsi ai microfoni del quotidiano argentino Olé sul taglio stipendi: "Tagliate il mio stipendio, ma non tagliate indistintamente quello di tutti i dipendenti. Molte persone ne hanno bisogno per vivere. Spero di poter rimanere al Gimnasia, lo adoro. Ho una relazione straordinaria con le persone, con il presidente, con tutti. La mia idea è quella di continuare con tutto lo staff tecnico e anche di mantenere i rinforzi arrivati durante l'ultima finestra di mercato, hanno fatto molto bene alla squadra".
Il 5 luglio 1984 Maradona venne presentato ufficialmente allo stadio San Paolo e fu accolto da circa ottantamila persone, che pagarono la quota simbolica di mille lire per vederlo. Nella prima stagione il Napoli raggiunse una posizione di centro classifica, mentre l'anno successivo ottenne il terzo posto.
Sotto la guida dell'allenatore Ottavio Bianchi, il Napoli vinse il suo primo scudetto nel campionato 1986-1987, stagione in cui batté dopo trentadue anni la Juventus al Comunale di Torino. Il 10 maggio 1987 il club partenopeo pareggiò per 1-1 la partita casalinga con la Fiorentina, aggiudicandosi aritmeticamente il suo primo scudetto. Il Napoli vinse anche la sua terza Coppa Italia, vincendo tutte le 13 gare, comprese le due finali disputate contro l'Atalanta. L'accoppiata scudetto/coppa fu un'impresa che fino a quel momento era riuscita solo al Grande Torino e alla Juventus.
Nella stagione 1987-1988 il Napoli di Ottavio Bianchi partecipò per la prima volta alla Coppa dei Campioni, da cui fu eliminato dopo un doppio confronto con il Real Madrid. In campionato il Napoli, fino alla ventesima giornata, mantenne cinque punti di vantaggio sulla seconda, quindi si fece superare dal Milan, perdendo quattro delle ultime cinque partite. Maradona fu capocannoniere del torneo con 15 reti all'attivo. Nel 1994 un pentito camorrista sostenne che Maradona e compagni avessero venduto lo scudetto su pressioni del Clan Giuliano di Forcella che, in caso di vittoria dello scudetto da parte dei partenopei, avrebbe perso decine di miliardi nelle scommesse clandestine, accuse che successivamente si riveleranno infondate.
Nel 1989 il Napoli sfiorò la tripletta, concludendo il campionato ancora al secondo posto, dietro l'Inter dei record, arrivando in finale di Coppa Italia e vincendo la Coppa UEFA (terzo titolo internazionale) dopo aver battuto nella doppia finale lo Stoccarda (2-1 all'andata e 3-3 al ritorno). Durante l'estate del 1989, Maradona fu quasi sul punto di trasferirsi all'Olympique Marsiglia: aveva già firmato il contratto, ma poi il presidente del Napoli, Corrado Ferlaino, bloccò la trattativa.
Nella stagione 1989-1990 a Bianchi subentrò Albertino Bigon. Maradona non giocò le prime partite della stagione e venne sostituito da Gianfranco Zola, rientrando presto in squadra. Il campionato fu riconquistato dal Napoli con Maradona pronto a presentarsi al mondiale di Italia 1990 fregiandosi del titolo di campione d'Italia.
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