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ESCLUSIVA – Renica: “Un presidente si vede nel momento del bisogno, De Laurentiis invece ha messo Gattuso in piazza”

Gennaro Gattuso (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Alessandro Renica è un grande esponente del calcio italiano. Ha mosso i suoi primi passi da giocatore a Vicenza, per poi esplodere alla Sampdoria, compagine con la quale nel 1985 ha vinto una Coppa Italia. Poi, il passaggio al Napoli....

Giuseppe Canetti

Alessandro Renica è un grande esponente del calcio italiano. Ha mosso i suoi primi passi da giocatore a Vicenza, per poi esplodere alla Sampdoria, compagine con la quale nel 1985 ha vinto una Coppa Italia. Poi, il passaggio al Napoli. All'ombra del Vesuvio sarà grande protagonista e conquisterà 2 Scudetti, 1 Supercoppa italiana e 1 Coppa Uefa. L'ex difensore partenopeo è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni per parlare delle principali questioni di casa azzurra, soffermandosi particolarmente sui recenti risultati della squadra, sulle prossime partite e sulle vicende interne tra De Laurentiis e Gattuso. Di seguito l'intervista.

L'intervista a Renica sulle vicende in casa Napoli e sul rapporto tra De Laurentiis e Gattuso

 Foto by Getty

Lei passò dalla Sampdoria al Napoli in un momento storico molto particolare. Cosa la convinse ad approdare all'ombra del Vesuvio?

"Sicuramente Diego Armando Maradona è stato uno dei motivi principali per cui ho scelto di sposare la causa azzurra. All'epoca Napoli era una piazza poco desiderata. C'erano tanti pregiudizi. Basta ricordarsi del rifiuto di Paolo Rossi e di tante altre vicissitudini. Per me è stata un'esperienza bellissima per migliaia di aspetti".

Gli errori difensivi si susseguono. Certi difetti non dovevano essere corretti o azzerati grazie alla famosa 'settimana tipo'?

"È un discorso complesso. Ormai si è venuta a creare una brutta abitudine in Italia. Non è solo un problema del Napoli, è un problema generale. È di tendenza un tale modo di difendere totalmente sbagliato. Non capisco che senso abbia coprire e non marcare. Ci sono delle mode che non hanno poi riscontro sul campo in termini di efficacia".

"Ad un certo punto mi pongo un domanda. Dopo tutti gli errori commessi quest'anno, se i giocatori ancora non capiscono determinate cose: di chi è la colpa, dell'allenatore o dei calciatori?".

"Maksimovic miglior partner di Koulibaly"

 (Getty Images)

La difesa azzurra era una delle migliori a inizio stagione, poi cosa è successo?

"La fase difensiva per il Napoli non è stato un problema per gran parte di campionato, poi improvvisamente ne sono successe di tutti i colori. Venendo alle recenti prestazioni, mi chiedo: chi è il calciatore che può affiancare Koulibaly? Io ho fatto le mie valutazioni di tattica applicata, che è una parola che chi mastica di calcio ne comprende il vero significato, e secondo me il migliore da affiancare al senegalese è Maksimovic. Poi, se Nikola è in procinto di partire e non ci sta con la testa questo è un altro discorso".

Juventus-Napoli è stata una gara caratterizzata da episodi arbitrali controversi. C'è troppo poco VAR?

"Gli errori arbitrali fanno parte del gioco, ci possono stare. Il regolamento dice che l'arbitro può a sua discrezione utilizzare il VAR o meno. Non possiamo entrare in queste dinamiche, perché è da quando esiste il calcio che ci sono delle percezioni, a volte giuste e a volte no, di esser danneggiati dalla direzione di gara. Però a me piace vedere il lato positivo: noto molti miglioramenti dal punto di vista arbitrale. Tutto sommato, a parte qualche piccolo errorino, ho visto arbitri più preparati rispetto a qualche tempo fa".

Magari in Italia la 'polemica' è più frequente che altrove...

"Sì, nonostante tutto, gli arbitri sono sempre esseri umani. Possono sbagliare. Andare dietro a queste dinamiche non conviene troppo. Meglio valutare le prestazioni senza crearsi degli alibi".

Come interpreta il silenzio stampa?

"Un po' De Laurentiis ha voluto isolare la squadra e Gattuso dalle critiche, un po' ha voluto tutelare la società visto che l'allenatore stava iniziando a dire alcune cose... Personalmente avrei istituito il silenzio stampa molto prima, e avrei gestito la situazione diversamente. Un presidente può non andare d'accordo con l'allenatore, ma fino al momento che è il 'suo tecnico' lo deve difendere fino in fondo. Senza metterlo in piazza!".

"Un presidente si vede nel momento del bisogno. ADL invece..."

 (Getty Images)

Quest'anno De Laurentiis è stato, come mai, silenzioso ma molto incisivo...

"Io certe cose non le capisco. Come vedo io il calcio, mi limito a dire che un presidente deve fare il presidente quando il momento è brutto. Quando le cose vanno male il patron è colui che dovrebbe dar forza e fiducia. Perché quando le cose vanno bene è facile salire sul carrozzone... Invece De Laurentiis ha versato benzina sul fuoco chiamando tutti gli allenatori del mondo".

Sampdoria, Inter e Lazio: un trittico molto impegnativo. Cosa si aspetta?

"Prevedo partite dure e difficili. Se prima gli azzurri avevano il morale alle stelle dopo una serie positiva di match, la sconfitta contro la Juve, purtroppo, un pelino di strascico lo lascerà. Sono molto dispiaciuto del risultato di mercoledì sera. Essendo un grande tifoso del Napoli mi dispiacerebbe molto se non dovesse essere centrata la qualificazione in Champions League. Domenica sarà una partita fondamentale, sarà importante vedere che reazione metteranno in atto gli azzurri".

Quagliarella ha sempre sfoderato grandi prestazioni contro il Napoli: come si ferma?

"Fabio è un giocatore importante, che se sta in giornata può dare gran fastidio. I centrali partenopei nelle ultime partite ne hanno combinate di ogni tipo, però Quagliarella potrà essere fermato se Koulibaly tirerà fuori una delle sue prestazioni. Soprattutto se verrà affiancato da Maksimovic. Io mi auguro di vedere il Napoli compatto e solido che ha giocato a Roma o a Milano. Invece, se avremo un punto debole nella difesa allora ci sarà da soffrire".

a cura di Giuseppe Canetti

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