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NAPLES, ITALY - MARCH 25: Salvatore Aronica of Napoli in action during the Serie A match between SSC Napoli and Catania Calcio at Stadio San Paolo on March 25, 2012 in Naples, Italy. (Photo by Giuseppe Bellini/Getty Images)
Salvatore Aronica ha trascorso sotto la guida di Walter Mazzarri ben cinque anni al Napoli che evocano ancora oggi tanti bei ricordi nella memoria dei tifosi. L'ex difensore azzurro, oggi allenatore, costituiva insieme a Cannavaro e Campagnaro il terzetto titolare che raggiunse la qualificazione in Champions e conquistò la Coppa Italia 2011/2012. Domani Mazzarri tornerà a Fuorigrotta da avversario alla guida del Cagliari in una gara molto importante per la truppa Spalletti che si trova in testa al campionato. In occasione del match "Totò" Aronica è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni parlando del magic moment del Napoli e del suo legame con il tecnico di San Vincenzo.
"Sto molto bene nonostante il periodo di pandemia che stiamo vivendo. Per quanto riguarda la carriera di allenatore ho iniziato con il settore giovanile del Trapani per poi approdare tra i grandi l'anno scorso con il Savoia. Devo dire che quest'ultima è stata una bella esperienza a prescindere dall'esonero maturato a febbraio nonostante la seconda posizione in classifica, quindi molto discutibile. Ma le problematiche erano di altra natura, non tecnica. Tutto sommato una buona esperienza e adesso mi sto aggiornando per poter ripartire".
Il Napoli domenica affronterà il Cagliari guidato da un allenatore che lei conosce benissimo, Walter Mazzarri, con il quale ha vissuto degli anni bellissimi in Campania. Che cosa ne pensa dunque del particolare incrocio tra passato e presente nella gara di domani?
"Mazzarri per me è stato l'allenatore più longevo nel senso che ho lavorato con lui per sette anni tra Reggio Calabria e Napoli. Si è creato un bel rapporto a livello tecnico e anche umano. Credo che lui preparerà molto bene la partita perché so quanto tiene a far bella figura a Napoli. Chiaramente il Napoli di allora allenato da Mazzarri con me in rosa era sicuramente diverso da quello attuale dato il monte ingaggi. Sono passati circa otto-dieci anni e quindi il Napoli si è molto migliorato, è cresciuto e quindi sicuramente sarà una sfida avvincente".
Qual è il suo giudizio sul nuovo Napoli targato Spalletti? Una squadra spumeggiante che ha ottenuto cinque vittorie su cinque ed è reduce dalle goleade di Udine e Genova.
"Una squadra in salute che sta raccogliendo i frutti del lavoro di Spalletti, che era l'allenatore più idoneo per portare avanti un progetto. Visto che i giocatori sono insieme già da qualche anno credo che il Napoli sia una squadra abbastanza amalgamata e coesa per raggiungere obiettivi importanti. Chiaramente siamo solo agli inizi e quindi ci sarà da mantenere questo ritmo perché il campionato quest'anno sarà molto equilibrato con Roma, Inter, Milan e la Juventus che tornerà. Quindi sicuramente da questo primo scorcio di stagione i presupposti e le aspettative sono positivi".
Lei si sarebbe mai aspettato una tale partenza da parte degli azzurri? In alcuni momenti i giocatori danno l'impressione di aver già assimilato al 100% i dettami di Spalletti e per questo di capirsi a memoria...
"Come dicevamo prima, più che per i dettami di Spalletti, i giocatori si conoscono già da qualche anno. Fabian Ruiz, Di Lorenzo, Insigne, Politano ad esempio sono insieme da un po' di tempo e trovano coesione tra loro. Spalletti è riuscito a restituire all'ambiente abbastanza depresso entusiasmo, voglia, allegria e la fiducia che sono gli ingredienti per raggiungere risultati importanti. Dopo la partita di Verona la squadra si trovava con il morale sotto i tacchi e devo dire che pian piano la situazione si è risollevata grazie al lavoro di Spalletti anche sotto il profilo psicologico".
Per quanto concerne il reparto offensivo della squadra ci daresti un tuo parere su Victor Osimhen e sugli altri interpreti nel ruolo? Più degli anni scorsi il Napoli sembra poter vantare al momento anche alternative in rose davvero all'altezza dei titolari.
"Osimhen sta venendo fuori dopo un primo anno di adattamento in un campionato diverso, abbastanza organizzato a livello difensivo. Quest'anno sta andando molto bene dopo aver trovato un po' di fatica la stagione scorsa. Adesso è in fiducia, in sinergia con il gruppo. Da Insigne a Politano fino ad arrivare a Petagna ed Ounas, ci sono tanti giocatori che possono dare alternative a Spalletti visto e considerato che le competizioni ad oggi sono ancora tre".
Da ex difensore una tua valutazione sulla retroguardia del Napoli: Koulibaly sta tornando a livello altissimi e nelle ultime gare c'è stato inoltre l'innesto di Rrahmani che è sembrato bene in sintonia con il senegalese.
"Koulibaly è ormai una certezza, il top player e il leader della difesa. Auguravo a me e al Napoli che non partisse perché è quel tipo di giocatore che può alzare il livello. Rrahmani sta crescendo, poi ci sono Manolas, Di Lorenzo e Mario Rui che pure sta lavorando bene. Si vede che c'è un bell'ambiente, c'è entusiasmo e in questo momento riesce tutto quello che si prepara".
Ha mai avuto di conoscere personalmente Luciano Spalletti nel corso della tua carriera? E qual è la tua opinione su questo tecnico che è ormai in sella da molti anni nel calcio italiano?
"Spalletti l'ho affrontato da avversario durante la mia carriera da calciatore. Poi quando mi sono diplomato allenatore a Coverciano è venuto a tenere una lezione (all'epoca era all'Inter). Ma Spalletti è un allenatore che ha già dimostrato tutto il suo valore e sapevo che fosse l'allenatore più idoneo per il Napoli in virtù del carisma e dell'esperienza. Ha portato linfa nuova a tutto il gruppo e a tutto l'ambiente".
In chiusura un commento sull'ambiente napoletano che Lei conosce molto bene. Un ambiente umorale, che tende facilmente agli eccessi sia in positivo che in negativo. Secondo lei potrebbero verificarsi altre pesanti ricadute se le cose potessero andar male?
"Io conosco molto bene l'ambiente di Napoli perché l'ho vissuto per cinque anni. A Napoli si vive di calcio dalla domenica alla domenica: adesso c'è tanto entusiasmo, ma bisogna tenere i piedi ben saldati per terra. Le difficoltà certamente arriveranno e so quanto è umorale la piazza nel bene e nel male. Ci sarà da rimanere calmi quando magari qualche risultato non verrà per infortuni e squalifiche. Bisognerà avere pazienza perché sappiamo che il campionato italiano è lunghissimo ed è più difficile nel girone di ritorno che di andata, senza dimenticare le altre competizioni. Sarà necessario tenere duro per poter conseguire obiettivi importanti come lo Scudetto e la qualificazione alla Champions".
a cura di Enrico Esposito
©RIPRODUZIONE RISERVATA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE CALCIONAPOLI1926.IT
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