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La torinese dal cuore azzurro

ESCLUSIVA – Napoli Femminile, Franco: “Qui mi sento a casa. Siamo pronte per il Ravenna”

Enrico Esposito

Intervista alla centrocampista azzurra classe 1992

Ha fatto ritorno nella città natale dei suoi familiari a dieci anni di distanza Michela Franco. Quando il Napoli Femminile l'aveva accolta nella stagione 2012/2013, aveva compiuto vent'anni ed era gli albori della sua lunga e importante carriera. Quest'estate, dopo aver conosciuto la Serie B con le maglie di Cesena e Chievo, la giocatrice nativa di Ciriè (Torino) non ha esitato un attimo ad accettare e riabbracciare la causa partenopea. Per fare il punto della situazione sull'avvio molto positivo della squadra di Lipoff impegnato oggi alle 15 nella trasferta di RavennaMichela Franco ha rilasciato un'intervista esclusiva ai nostri microfoni.

L'intervista al mediano del Napoli Femminile

Di seguito l'intervista a Michela Franco:

"Contenta del mio ritorno a Napoli? Sisi, sono molto contenta di essere tornata a Napoli che per me è una seconda casa. Ho origini napoletane, mia mamma e i miei nonni sono napoletani. Si sono trasferiti tutti a Torino per lavoro però ogni anno alla prima occasione possibile siamo sempre scesi a Napoli. Ho la zia, i parenti dalle parti di Gragnano, Lettere e quindi sono anche fortunata perché per qualsiasi cosa ho un appoggio su cui contare. Per quanto riguarda il calcio sono felice del mio ritorno perché dopo dieci anni comunque come giocatrice sono cresciuta. Per me Napoli dieci anni fa è stata la mia prima esperienza fuori casa. Avevo altre richieste però quando è subentrato il Napoli è stata proprio una scelta di cuore. Avrei rifiutato allora come quest'estate qualsiasi altra chiamata. Sono cresciuta come donna anche in questi dieci anni, sono autonoma e vedo anche la città in modo differente".

Come sta procedendo la tua integrazione all'interno della squadra?

"Mi trovo molto bene, son contenta di aver ritrovato tante ragazze con cui ho avuto la possibilità di giocare in Nazionale o comunque in altre squadre. L'unica ragazza che c'era dieci anni fa è Paola Di Marino, il nostro capitano e sono molto contenta di averla ritrovata. Il gruppo è molto sano. Tutte abbiamo l'unico obiettivo di far bene, sappiamo che Napoli è una piazza importante. Abbiamo voglia di fare, secondo me si si intravede da fuori. Siamo una rosa molto ampia perciò qualsiasi ragazza si siede in panchina non ha nulla in meno di chi entra in campo "per fortuna e sfortuna" del mister che deve fare delle scelte. Quest'abbondanza ci può favorire però anche durante l'anno. Il mister mi piace, ha delle idee molto chiare, e la sua esperienza in Cina si vede dal suo modo di fare schietto e sincero. Lo staff è molto competitivo, la società è organizzata. Io ho fatto molti cambiamenti negli ultimi anni perché voglio sempre il meglio. Io qui sto bene e sai se incontri difficoltà in un ambiente te ne accorgi  fin dall'inizio".

Tu sei una delle giocatrici più esperte di un gruppo in cui ci sono molte giovani e giovanissime. Che cosa ne pensi di questo mix che al momento sembra fare molto bene alla squadra sia in termini di risultati che di forte compattezza con mister Lipoff?

"La giovane età del mister fa molto al riguardo. Lui ha anche due figlie e ci ha detto a Rivisondoli che ci considera una seconda famiglia. Questa cosa ci ha fatto unire ancora di più e poi vediamo proprio l'attenzione che ha nei confronti di tutte. Ci fa sentire importanti e questo fa bene al gruppo perché in questo modo di titolari ce ne sono non solo undici, ma venticinque".

Una domanda riguarda il tuo ruolo che ti ha visto ritornare in queste prime battute stagionali ad agire a centrocampo come ad inizio carriera. Tu hai infatti vestito per diversi anni i panni del difensore centrale. Come hai vissuto quest'evoluzione? E mister Lipoff ti ha fatto capire che ti impiegherà anche nella retroguardia?

"Io sono nata come mediano.Poi sono andata alla Juve dove mister Guarino è stata molto sincera con me dicendomi che a centrocampo avrei avuto poco spazio e allora mi ha chiesto se non era un problema giocare più indietro. Io ho detto di sì sia perché per me non era un problema giocare più indietro sia perché ero già contenta di essere lì. La differenza sostanziale tra i due ruoli che hanno comunque cose simili consiste nel fatto che se sbagli da difensore hai solo il portiere. A centrocampo invece hai più possibilità. Io non ho tutta questa differenza. Ho la fortuna di essere duttile. Nei tre anni alla Juve ho imparato il ruolo da due mostri come Salvai e Gama.

In ogni squadra in cui sono andata mi sono sempre messa a disposizione. In Serie B penso di poter fare bene da centrocampista visto il livello più basso rispetto alla A. C'è più velocità nel massimo campionato dove invece mi vedrei meglio da centrale. Qui al Napoli Femminile mi hanno preso come difensore centrale ma poi il mister in un'amichevole mi ha chiesto se potessi giocare a centrocampo visto che avevamo diverse assenze. Da allora il mister mi impiega a centrocampo anche perché dietro mi vede un po' sprecata. Io gli ho detto che sono molto contenta perché preferisco giocare in mediana, anche se l'importanza per me è giocare".

C'è stata la settimana di pausa del campionato ma domani si torna in campo con il Ravenna, squadra che ha sei punti in meno rispetto al Napoli. Come state preparando questo match e qual è il tuo parere sull'avversario?

"In questo momento siamo molto tranquille visto che veniamo da tre risultati utili consecutivi e stiamo cercando di fare quello che ci chiede il mister. Noi pensiamo a giocare partita dopo partita, e ci stiamo allenando come le altre settimane. Sappiamo che rispetto al Chievo che gioca più palla il Ravenna lavora con il lancio lungo. Affrontiamo la gara con molta serenità anche perché sappiamo che alla fine conta dare tutto nei 95 minuti della partita. Siamo molto concentrate e il mister è stato anche molto bravo a lasciarci tre giorni di riposo. Ma sapevamo che una volta tornate qui avremmo dovuto andare dritte dritte come vuole lui".

Il Napoli è una delle squadra più accreditate per la promozione in Serie A. Secondo te quali sono le avversarie più pericolose per raggiungere questo obbiettivo?

"Io sicuramente metto la Lazio, poi il Brescia che ha fatto un super campionato lo scorso anno e ha mantenuto la stessa squadra con alcuni innesti. Metto il Chievo perché ho visto come gioca e conoscendo il mister e le compagne so che vorranno far bene. Per quanto concerne la Ternana conosco il mister che è un vincente e metto anche loro tra le più papabili insieme all0 Hellas. Il campionato è comunque molto difficile quest'anno e non riesco a dirti se ci sono partite facili. Lo dimostra la nostra partita con il Trento. Sarà un campionato in cui si lotterà fino alla fine sia per salire che scendere. Questo è il terzo anno che sono in B ma ho notato che ci sono cambiamenti velocissimi. Vedremo questo anno dai. Sono tranquilla e mi godo il momento partita dopo partita ".

Ti faccio una domanda che esula dal calcio: come hai ritrovato Napoli e i napoletani a distanza di dieci anni dall'ultima volta?

"Sono due mesi che sono qua ma sono riuscita ad andare a Napoli solo una volta tra ricerca di un affitto e i molti allenamenti che facciamo. Io al momento vivo a Bacoli. Però sono andata due volte a vedere la Champions sia con Liverpool che Ajax. Appena potrò vorrò fare proprio un giorno libero a Napoli. Sono andata mercoledì allo stadio con la maglietta del Napoli Femminile e la gente ha mostrato dell'interesse. Mi hanno chiesto com'era la squadra, come stava andando. Ho parlato con alcuni ultras e li ho invitati a venirci a vedere. Il Napoli Femminile è una squadra passionale, abbiamo l'amore per il calcio come i tifosi per il Napoli maschile.

Sulla questione stadio, io spererei di andare a giocare a Scampia perché mi è sembrato un campo proprio caldo per come è localizzato lì tra i palazzi. Invece adesso giochiamo a Cercola e visto che sta portando bene resterei a giocare lì (ride ndr). La sua posizione, la mancanza di una tribuna al coperto non ci aiutano molto, come cambiare sempre campo. La gente di Napoli è calorosa, sempre disponibile, fa tanta sacrifici perché è legata tantissimo alla maglia. Rinuncia anche alla propria vita a volte. Qui mi sento a casa, sono una ragazza solare, esuberante".

Ma la torinese Michela Franco per quale squadra fa il tifo? Spero non per una che ha la maglia a strisce bianco e nere...

"Secondo te? Io tifo per il Napoli!Dieci anni quando sono arrivata Valeria Pirone non poteva credere che io tifassi il Napoli. Quando seppe di me disse al ds Palmieri: «Che schiff, è di Torino». Alla fine andai a vedere quell'anno tutte le partite la domenica allo stadio con lei. Quando andavo a vedere Juve-Napoli allo stadio portavo tanti familiari con me. Mio nonno Vincenzo di 92 anni mi ha trasmesso la passione per il Napoli, è merito suo".

A cura di Enrico Esposito 

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