Il dottor Alfonso De Nicola, con il suo lavoro attento e scrupoloso, è stato un tassello fondamentale nella costruzione del Napoli del presidente De Laurentiis. In esclusiva ai nostri microfoni, De Nicola ha fatto il punto sugli infortuni in casa Napoli e sulla condizione fisica della squadra.
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ESCLUSIVA – De Nicola: “L’infortunio di Osimhen potrebbe essere più grave del previsto. Manolas? Per la Supercoppa…”
Le parole, in esclusiva ai nostri microfoni, dell'ex medico sociale del Napoli che ha fatto il punto sugli infortunati e sulla condizione fisica della squadra di Gattuso
Koulibaly e i cali fisici
Partiamo dall’infortunio di Koulibaly. Vista la sua struttura fisica, il suo problema muscolare potrebbe essere stato determinato dalle tante partite giocate?
“Non credo. Questi calciatori sono abituati a giocare ogni 3 giorni. In passato il Napoli ha sempre giocato tantissime partita. Se non sbaglio con Sarri un anno ne giocammo quasi 60. Chi gioca le coppe è abituato a questi ritmi. Forse la differenza può essere il periodo dell’anno, a gennaio non c’erano tantissime partite in passato e la sosta alle volte era anche più lunga”.
Quindi può influire la temperatura, il maggiore freddo?
“Io qualche anno fa feci un lavoro sulle temperature e sull’umidità media. Ricordo che dalle ricerche emerse che a Catania, dove la temperatura era più calda ed il clima più umido, ci furono più infortuni di Udine. Forse Koulibaly ha allungato un po’ troppo la gamba in un modo in cui non è più abituato. Diciamo che potrebbe c’entrare un qualcosa a livello posturale. In generale infortuni come il suo prevedono 40 giorni di stop ed hanno anche rischi di ricaduta”.
I cali fisici che ha il Napoli durante le partite da cosa potrebbero dipendere?
“In generale ho notato che spesso ci sono dei cali fisici, ma potrebbe anche dipendere dal gioco di Gattuso. Il Napoli sta giocando concentrandosi sul possesso palla e con un’attenta fase difensiva. Poi dipende anche della preparazione che è stata fatta. Diciamo che dopo la sosta ci si aspettava di vedere dei calciatori in migliore condizione. Anche perché si poteva approfittare per intensificare gli allenamenti. Ma capisco che molti calciatori abbiano approfittato della sosta per tornare a casa. Ricordo che anche Lavezzi approfittava spesso per tornare in Argentina. Ed una cosa bella dal punto di vista umano: vuol dire che sei molto legato alla tua famiglia e alla tua terra”.
Osimhen, Mertens e Manolas
Invece della situazione Osimhen che ne pensa?
“Nel suo caso va fatta una diagnosi di certezza e precisione. Bisogna capire se il nervo è lesionato o no. Perché se si tratta di un nervo che interessa dei muscoli secondari al movimento il recupero sarà possibile anche riuscendo a creare uno sprouting (adattamento del sistema nervoso al trauma. ndr) con le tecniche giuste. Ma se l’infortunio fosse legato al nervo e ai muscoli primari il recupero del calciatore potrebbe risultare molto complicato. Io ricordo i problemi alla spalla che aveva Chiriches. Lo feci subito operare proprio per evitare che le lussazioni che subiva alla spalla potessero col tempo danneggiare i nervi”.
Per Manolas si parla di una distrazione di primo grado del muscolo otturatore, ce la farà a recuperare per la Supercoppa?
“Difficile. Di solito ci vogliono una decina di giorni per questo tipo di infortunio. Penso che 8 giorni siano un po’ pochi. Nel caso non sarebbe al top della condizione, visto che non riuscirebbe ad allenarsi nei giorni di avvicinamento alla Supercoppa”.
De Nicola, visto il grande lavoro che lei in passato ha fatto su Lavezzi, Hamsik e Cavani, secondo lei c’è un calciatore del Napoli che può esplodere fisicamente come accaduto agli altri 3?
“Io penso che Mertens abbia una grande struttura fisica e poteva sicuramente fare molto di più da quel punto di vista. Ha fatto grandi cose, ma con quello step in più a livello fisico poteva fare cose ancora più grandi a livello calcistico”.
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