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Kharatishvili: “Kvara lasci Napoli per il suo bene! Poi Conte lo limita. Su Lukaku…”

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Le parole della nota giornalista georgiana ai nostri microfoni
Gianmarco Nurra

Intervenuta ai taccuini della nostra redazione, Salome Kharatishvili ha parlato di alcuni dei temi caldi legati all'attualità del Calcio Napoli e, soprattutto, a quella del suo connazionale Khvicha Kvaratskhelia, al centro di una lunga trattativa per il rinnovo del suo contratto in azzurro. Di seguito, dunque, le parole della celebre giornalista georgiana a CalcioNapoli1926.it.

Kharatishvili a CN1926: "Kvaratskhelia è limitato dal gioco di Conte"

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Nonostante i 5 gol e i 2 assist messi a referto finora, Khvicha Kvaratskhelia è risultato piuttosto limitato dal gioco di Conte: crede che questo possa essere un problema per il georgiano nel corso della stagione? "Sì, potrebbe esserlo. Nonostante i numeri di Khvicha Kvaratskhelia siano comunque positivi, il suo stile di gioco sembra entrare in contrasto con quello di Antonio Conte, che predilige un gioco più tattico, strutturato e spesso difensivo. Se Kvara non trova la libertà necessaria per esprimere la sua creatività e velocità, rischia di essere limitato nel suo potenziale. Quello che vedo è che Lukaku e Kvara hanno buoni rapporti, e il Belgio tiene molto a lui in campo, ma purtroppo quella sintonia in linea offensiva non si è ancora vista. Sembra che in alcune occasioni, nell'attacco, non riescano a capirsi a dovere".


Kvara ha più volte lamentato un "eccesso di foga" da parte dei modi violenti adottati dai difensori avversari nei suoi confronti per fermarlo: crede che gli arbitri debbano proteggere maggiormente i giocatori più tecnici come il 77? "In Serie A, dove gli attaccanti sono spesso raddoppiati e talvolta messi 'in gabbia' dai difensori, un giocatore come Kvara rappresenta un grosso problema per gli avversari. L'obiettivo dei difensori è chiaramente fermarlo con ogni mezzo. In questi casi, trattenute, gomitate o altri comportamenti che violano la correttezza del gioco e il regolamento non sono rari. Il compito dell'arbitro è proprio quello di verificare questi episodi in cui i difensori si comportano in modo scorretto e di tutelare il calciatore. L'anno scorso questo atteggiamento si è visto raramente, mentre quest'anno, in alcuni episodi, ho notato che gli arbitri sembrano essere più attenti quando i difensori si comportano in modo irregolare nei confronti del georgiano".

In questo inizio di stagione, Kvara è risultato più nervoso del solito: il motivo risiede nella questione rinnovo, considerando anche le sirene di Barcellona e PSG? "In questi tre anni in Italia, Kvara non è mai stato nervoso, né lo è stato l'anno scorso quando la società ha sbagliato tutto, sia con lui che nella gestione della squadra, né quest'anno. Penso che noi, a volte, interpretiamo le cose in modo da avere sempre qualcosa da scrivere. Per quanto riguarda il mancato trasferimento dal Napoli al PSG, credo che Kvara viva nel presente. Sa che il suo futuro da professionista è molto promettente. Sicuramente quella questione del contratto è un problema. Mi dispiace che se ne parli troppo qui e che l'argomento venga alimentato artificialmente. Ognuno in questa trattativa cerca di giocare le proprie carte, ma io ci tengo che, per il bene del ragazzo, il problema si risolva al più presto possibile".

Si continua a parlare di quanto questa possa essere l'ultima stagione di Khvicha al Napoli: dove lo vede tra un anno? "Da giornalista sportiva, se devo essere sincera, ci tengo che lui cambi campionato e squadra. So che così avrò meno da lavorare, che anche la stampa italiana non mi cercherà più per avere il mio parere. Sono consapevole dei miei desideri, ma per il bene del talento del ragazzo, ci tengo che trovi una società che lo apprezzi e che non gli faccia perdere anni in una trattativa per il contratto. Spesso sento discorsi del genere: 'Come si permette Kvara di chiedere 6 o 8 milioni? Se non li merita lui, chi li merita?' Nel calcio italiano ci sono molti nomi che prendono milioni, ma alla fine non riescono nemmeno a dimostrare la metà di quello che fa lui. Vedendo tutto questo, per il bene di Kvara, credo che sarebbe meglio che se ne vada".

Nell'Inter di Conte c'era la LuLa, la coppia Lukaku-Lautaro, nel nuovo Napoli del tecnico salentino può nascere una nuova coppia tra Khvicha e il gigante belga? "Come ho già detto, il rapporto tra Kvara e Lukaku è molto amichevole. Si è visto anche in alcuni casi in cui Lukaku lo cerca e tiene a stargli vicino sulla panchina. Khvicha è un ragazzo molto umile, e nella nostra nazionale i calciatori sono molto uniti, è una famiglia. Lui, ovviamente, trasmette questa attitudine anche a Napoli. Lukaku, rispetto a Kvara, ha più esperienza, ha visto tanto. Penso che lui apprezzi la semplicità del ragazzo e tenga a quel rapporto. Sul campo, finora, mi manca quel legame tra due attaccanti in cui uno è maturo e con più esperienza, mentre l'altro è un talento da dimostrare".

Infine, se dovesse consigliare al Napoli un giocatore o un talento nascosto georgiano, chi sceglierebbe? "Ci sono tanti talenti, ma purtroppo gli stereotipi spesso impediscono di aprirsi alle novità. Spesso trovo l'ostacolo del tipo: 'Avete solo Kvara'. In realtà, posso dire che Kvara è solo uno dei tanti ragazzi talentuosi. Il calcio in Georgia non è nato con Kvara; lui è il proseguimento del calcio georgiano, che è stato molto famoso durante il periodo sovietico. Detto questo, tra i nomi posso citare il portiere della Georgia U21, Luka Kharatishvili. Ovviamente, in questo caso c'è una parte personale, ma quando vedo il potenziale cerco di essere una voce utile. Poi c'è Amiran Dzagania, l'attaccante che mi ha sorpreso con il suo talento e la sua voglia di giocare. Purtroppo, ci sarebbero anche altri nomi da fare, ma se devo essere sincera, chi cerca di portare un calciatore a Napoli dopo l'infinita trattativa con Kvara, deve affrontare una sfida maggiore. Spesso sento dire che questi sono 'nomi sconosciuti' e che il Napoli li ha resi famosi, ma ogni calciatore, all'inizio, è un nome sconosciuto, e poi diventa un personaggio".

A cura di Gianmarco Nurra

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