Domenica prossima il Napoli affronterà la Roma: i giallorossi potranno percepire la motivazione del nuovo allenatore e fare lo sgambetto al Napoli?"Per me non c'è storia. Con tutto l'affetto, il rispetto e la stima che ho nei confronti di un allenatore, un amico e persona squisita come Claudio Ranieri, tra il Napoli e la Roma c'è un abisso. Forse i giallorossi potrebbero avere un po' di carica in più, ma gli azzurri non devono perdere la loro caratteristica: quella dell'attesa. Il Napoli non è una squadra che comanda il gioco come l'Inter, una squadra più forte dei partenopei, ma sfrutta molto la sua forza fisica grazie a quegli otto o nove calciatori che superano il metro e ottantacinque d'altezza. Il Napoli deve essere una squadra tosta che aspetta gli avversari, attendendo che questi ultimi si scoprano per poi essere colpiti in ripartenza".
Prima la batosta con l'Atalanta, poi la grande prestazione contro l'Inter: qual è, per lei, il vero Napoli di Antonio Conte?"Contro l'Atalanta è stata una partita particolare, perché la dea è venuta al Maradona e ha giocato addosso agli avversari, facendo gol sfruttando anche qualche indecisione del Napoli che, se aggredito, va in difficoltà. Il Napoli, invece, ha fatto l'Atalanta contro l'Inter. Qual è il vero Napoli? Il Napoli è semplicemente quella squadra che attende l'avversario: prima lo aspetta nella sua metà campo e poi sfrutta il contropiede con gli inserimenti di Kvara e, soprattutto, di McTominay. Chi si aspetta di vedere il Napoli all'olandese allora deve andare a vedere il mio amico Peppe Iodice (ride, ndr). Il calcio proposto dal Napoli ha fatto vincere dei campionati del mondo all'Italia: nell'82 soffriamo contro l'Argentina e con il Brasile, nel 2006 soffriamo con la Germania e la Francia ma vinciamo in contropiede. Quest'ultimo sembra quasi un calcio antico, ma è il nostro calcio: il calcio italiano. Può piacere o meno, ma la gente vuole vincere, vuole vedere il risultato. Poi magari c'è chi vuole divertirsi, come gli spagnoli. Alla fine, Conte sta facendo quelle che andava fatto, ossia studiare le caratteristiche della propria squadra e adattarle al piano di gioco che meglio gli si addice: ha iniziato con il suo mantra, il 3-5-2, mutandolo nel 4-3-3 o nel 4-2-3-1".
In vista di una finestra di mercato invernale ormai imminente, il Napoli dovrebbe aggiungere qualche innesto alla rosa attuale?"Il Napoli ha bisogno di un difensore come il pane. Rafa Marin, purtroppo, per non giocare nemmeno uno spezzone di partita vuol dire che ha qualche problema d'inserimento. Pertanto gli azzurri, a gennaio, non dovranno farsi cogliere impreparati. Inoltre, credo che il Napoli anche in attacco presenti qualche esubero, tipo Raspadori. Il Napoli ha Kvara, Neres, Ngonge, Raspadori e Simeone, mi sembrano un po' tanti. Chi vorrei vedere al posto di Raspadori o Simeone? Credo che se il Napoli voglia giocare con Lukaku bisogna trovare un giocatore con caratteristiche simili come Lucca dell'Udinese, che è un attaccante d'altri tempi, così come Scamacca. Anche Bonny del Parma è un ottimo giocatore, di grande fisicità".
A cura di Gianmarco Nurra
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