João Batista Inácio, meglio noto come Piá, è stata una figura importante nella storia recente del Napoli. Dopo il fallimento societario, insieme a molti altri, ha riportato il club partenopeo nel calcio che conta e detiene un significativo primato: è stato il primo calciatore ad aver giocato e segnato con la maglia azzurra in Serie A, Serie B, Serie C1 e Coppe Europee. Oggi svolge la professione di procuratore ed operatore di mercato. Pià è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni per ripercorrere la sua esperienza all'ombra del Vesuvio e per dire la sua riguardo le principali vicende di casa Napoli. Di seguito l'intervista.
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ESCLUSIVA – Pià: “Gattuso sta facendo un ottimo lavoro. Al club azzurro consiglierei di fare come l’Atalanta…”
João Batista Inácio, meglio noto come Piá, è stata una figura importante nella storia recente del Napoli. Dopo il fallimento societario, insieme a molti altri, ha riportato il club partenopeo nel calcio che conta e detiene un significativo...
L'intervista a Inàcio Pià
Era il 6 gennaio 2005. Napoli-Giulianova, quasi quarantamila spettatori, il suo debutto con goal in maglia azzurra. Che emozione è stata?
"Sono passati purtroppo un po' di anni, ma ricordo benissimo quel momento. Fu una giornata speciale: l’esordio in maglia azzurra al San Paolo, tantissima gente e tanta passione sugli spalti, nonostante il Napoli fosse solo in Serie C. Il calore del popolo partenopeo è un ricordo che mi tengo stretto!"
Poi la Serie B, la Serie A, la Coppa Uefa (ancora una grande debutto, doppietta contro il Vllaznia). Ha vissuto sulla sua pelle la crescita esponenziale della SSC Napoli. Attualmente, però, il progetto azzurro sembrerebbe essersi arenato. Cosa pensa a riguardo?
"A Napoli ho vissuto anni fantastici. Siamo siamo passati dal ‘non avere neanche un campo dove allenarci e il materiale necessario per farlo’ all'arrivare in Europa in pochi anni. Oggi il Napoli ha obiettivi diversi e giustamente anche i calciatori sono diversi, ma è bello vedere che il club è riuscito a raggiungere la dimensione che merita. Sono fiero che noi del passato abbiamo contribuito alla rinascita azzurra. Ora, il Napoli vorrebbe lottare per lo scudetto e quindi c’è un po' di malcontento per gli ultimi risultati, ma i partenopei sono ancora dentro ogni competizione. Spero che il sogno Scudetto posso avverarsi prima possibile"
In questi giorni, oltre Gennaro Gattuso, è finito sotto accusa anche Cristiano Giuntoli. In molti ritengono che l'operato del direttore sportivo azzurro non sia sufficiente. Hanno ragione?
"Non è mai facile parlare di situazioni che non vivi in prima persona. Oggi come oggi non ti so dire se l’operato di Giuntoli è buono oppure no. Ripeto, la squadra è ancora in corsa per tutte le competizioni. A fine stagione si vedrà dove è arrivato il Napoli e quali obiettivi avrà raggiunto e quali no. In quel momento si potrà tirare una riga e dire se Giuntoli ha sbagliato o se ha avuto ragione. Ad oggi è ancora tutto in divenire, quindi bisognerà aspettare la fine della stagione per fare un bilancio"
"Gattuso sta facendo un ottimo lavoro"
Su Gattuso...
"Voglio esprimere la mia idea su Gattuso: sta facendo un ottimo lavoro. Da quando è a Napoli ha vinto una Coppa Italia ed ora si appresta a giocare una semifinale, poi è in corsa sia in Europa League che in campionato. Ringhio sta lavorando bene. È chiaro che in questo periodo c’è un po' di pessimismo e negatività intorno alla squadra. L’ambiente non è sereno. La piazza è calorosa, ma anche esigente. Queste cose hanno il loro peso. Però, ripeto, secondo me Gattuso sta facendo un ottimo lavoro"
Napoli è una piazza che mette sui calciatori tanta, forse troppa, pressione. Spesso sembra che questo abbia delle conseguenze negative sul rendimento. Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, ha iniziato la carriera di procuratore sportivo, quali consigli darebbe a un suo assistito che si appresta a vestire la maglia azzurra?
"Napoli è una piazza dove ci sono tante pressioni, sono passati grandissimi giocatori e quindi...È una piazza che ti dà tanto e ti chiede tanto. Io dico che è meraviglioso indossare la maglia azzurra, ti senti il calciatore più forte del mondo, perché la passione che ti trasmette la tifoseria in Italia e in Europa non ha eguali. Ad un mio calciatore consiglierei di affrontare la realtà con serenità, cercando di impegnarsi al massimo, facendosi trovare pronto. Lo inciterei a dare tutto quello che si può dare per una maglia così importante. Non ci sono altri segreti. La bellezza di giocare a Napoli è la pressione, quella che ti fa stare sempre sul pezzo, in ogni allenamento, in ogni partita: ti fa crescere in tutti i sensi"
L'Atalanta sta ottenendo grandi risultati anche grazie al settore giovanile. Il Napoli dovrebbe cambiare modus operandi ed iniziare a programmare come i nerazzurri?
"Bergamo è una realtà che, ovviamente, adesso è agli onori della cronaca per l’exploit fantastico di questi anni. Ma a livello giovanile ha sempre avuto un progetto solido, una struttura, un credere, un programmare. Questo iniziando dai ragazzini di 7-8 anni. Anche mio figlio, che ora ha quasi 13 anni, da 6 fa parte del vivaio nerazzurro. Io ho avuto la fortuna di far parte di questa realtà sia da calciatore che adesso da operatore di mercato e sto vivendo un'esperienza dove i valori, la programmazione, il curare i particolari, viene prima di tutto. Sotto questo aspetto, l'Atalanta è veramente la numero 1 in Italia e tra le prime tre o quattro in Europa. Questo ti fa capire che se credi in quello che fai, se progetti un qualcosa e lavori duramente per ottenerla, alla fine i risultati vengono"
"Napoli, dal mio punto di vista, ha un bacino veramente importante a livello di talenti. Però bisognerebbe costruire, avere un centro sportivo, una programmazione. Bisognerebbe dedicare il giusto tempo a tale progetto. In questo modo, alla lunga i risultati sicuramente arriveranno. Napoli ha tutto per poterlo fare e secondo me in questo momento ci stanno credendo poco. Molto poco. Le priorità del club sono altre, ma è un peccato! A Napoli c’è tanta materia prima"
Pià sulla sfida di Coppa Italia tra Napoli e Atalanta
Domani c'è proprio Napoli-Atalanta, semifinale di andata di Coppa Italia. Chi è favorito?
"Sarà una bella partita. Nonostante la sconfitta contro la Lazio, in questo momento, a livello fisico l’Atalanta sta un po' meglio. Le ultime due vittorie del Napoli avranno sicuramente portato un po' di entusiasmo e buon umore all'ambiente, però a livello prestazionale vedo avanti l’Atalanta. Ovviamente stiamo parlando di una sfida che si giocherà andata e ritorno, chi starà meglio mentalmente e fisicamente in questi giorni si aggiudicherà la finale"
Calciatori che fanno al caso del Napoli?
"Consigliare dei calciatori al Napoli non è mai semplice, perché Napoli non è una piazza da tutti. Servirebbero calciatori con una certa personalità e che siano adatti alla piazza. Al momento non saprei consigliare nessuno. Anche per rispetto di chi già fa parte del gruppo e per rispetto verso Giuntoli. La rosa azzurra mi piace, è coperta in ogni ruolo. Questa estate è stato fatto un mercato importante, i partenopei hanno acquistato Osimhen ed altri, rinforzandosi molto"
Un commento su Osimhen
"Per me Victor è un grandissimo attaccante. È un ragazzo giovane, che negli anni scorsi ha sempre fatto goal. Negli ultimi metri è devastante. È un calciatore che ha bisogno di campo e spazi. Vive di strappi, vive di allunghi, di corsa e velocità. Nell'ultimo periodo, purtroppo, lo stiamo vedendo poco a causa prima dell’infortunio e poi di altri problemi. Però secondo me è un acquisto che alla lunga ripagherà alla grande gli 80 milioni spesi"
a cura di Giuseppe Canetti
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