Michele Pazienza, ad oggi ha intrapreso la carriera di allenatore ed attualmente è il tecnico del Cerignola, squadra che milita nel Girone H di Serie D. Nel recente passato è stato un importante centrocampista in tante squadre di Serie A, tra cui anche Udinese e Napoli. Due società importanti nella carriera di Pazienza che si sfideranno domenica alla Dacia Arena.
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ESCLUSIVA – Pazienza: “Napoli, attento alle ripartenze dell’Udinese! Fabian? Il problema non è lui. Gattuso ha una caratteristica importante…”
Michele Pazienza, ex calciatore di Napoli e Udinese, ha presentato ai nostri microfoni la sfida della Dacia Arena, commentando il momento di forma delle due squadre e toccando altri temi del calcio di Serie A
L'intervista
Per prima cosa le chiedo: chi è oggi Michele Pazienza?
“Ad oggi sono un ex calciatore che ha iniziato un nuovo percorso da allenatore. Questo è ciò che mi piacerebbe fare per tutta la vita perché è la mia passione. È un lavoro che mi entusiasma”.
Si ispira a qualcuno in questa nuova carriera?
“A nessuno in particolare. Ho avuto per mia fortuna tanti allenatori bravi da cui ho imparato qualcosa: Spalletti, Mazzarri, Prandelli e Conte”.
Lei quando giocava ricopriva un ruolo molto importante: una sorta di equilibratore del centrocampo. Ad oggi c’è qualche ragazzo italiano che ha queste caratteristiche?
“Io avevo delle caratteristiche ben precise. Ero un classico giocatore d’interdizione ed è un ruolo che nel calcio di oggi si sta un po’ perdendo. Motivo per cui, insieme ai problemi fisici, ho smesso presto. Oggi i centrocampisti si sono evoluti, hanno caratteristiche diverse. Oggi chi ricopre quel ruolo deve avere delle capacità dinamiche importanti. In quelli che vedo ora difficilmente riesco a inquadrare le mie caratteristiche”.
Parlando di centrocampisti: cosa succede a Fabian Ruiz?
“Io penso che nel momento in cui in una squadra nascono delle difficoltà è normale che queste ricadano su quei calciatori che hanno qualità. Chi come Fabian ha quelle qualità quando le cose vanno bene si esaltano, quando le cose si inceppano è normale che soffrano. Non la vedo come una questione individuale, la vedo in un contesto la figura di Fabian Ruiz. Se il Napoli non riesce ad avere continuità di risultati credo che il ragazzo sia uno di quelli che possa risentirne di più. Ma non vedo un problema fisico o un problema di inserimento in un nuovo sistema di gioco”.
Udinese-Napoli, lei ha giocato in entrambe le squadre ed ha vissuto la cultura dei Pozzo e dei De Laurentiis. Come la vede questa sfida?
“Napoli e Udinese sono stati due club molto importanti nel mio percorso, ad oggi sono molto legato ad entrambi. Due squadre, ad oggi, con due ambizioni diverse e una filosofia diversa. Dal punto di vista tattico il Napoli è una squadra che tende di più a giocare e a mantenere il possesso palla per guadagnare spazio. In questo momento l’Udinese è la peggiore avversaria che potesse capitare perché sono molto bravi a chiudere gli spazi e a ripartire”.
L’arma dell’Udinese contro il Napoli sarà il contropiede?
“L’Udinese è una squadra che ha un certo modo di giocare le partite che è rimasto simile negli ultimi anni. Chiude gli spazi agli avversari e ripartire con calciatori di gamba. A questo il Napoli deve stare attento”.
Con Gattuso vi siete sfidati più volte a centrocampo. Se lo aspettava che fosse così come allenatore?
“Gattuso da calciatore e da allenatore ha sempre dimostrato di essere una persona carismatica e vulcanica. È una persona vera e diretta che riesce a trasmettere un vero e proprio modo di essere ai calciatori. Questo è uno dei tanti punti di forza di Gattuso da allenatore. È normale poi che sia all’inizio, è un giovane come tecnico. Sicuramente con un po’ di esperienza in più potrà fare anche meglio e portare il Napoli sempre più in alto”.
In questo campionato un po’ anomalo, senza tifosi, alla fine vincerà sempre la Juve?
“Quest’anno più che mai vedo un campionato apertissimo. Il fatto che la Juve abbia perso un po’ di terreno non significa nulla, perché già in passato ha dimostrato di avere le qualità per recuperare. Ma io vedo leggermente favorita l’Inter perché lavora per il secondo anno consecutivo con lo stesso allenatore e a questo si aggiunge un dettaglio importante: che non è più nelle coppe europee. Questo le farà risparmiare tante energie fisiche e mentali rispetto alle altre dirette avversarie”.
Nel mercato di gennaio il Napoli potrebbe inserire un tassello per migliorarsi?
“Dall’esterno è difficile capire le dinamiche della squadra e capire che tassello possa mancare. Quindi, parlando da osservatore esterno, penso che la cosa che possa far migliorare il Napoli sia risolvere le questioni in sospeso, su tutte il caso Milik. È una situazione che può creare disagio all’interno di un gruppo”.
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