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Paolo Cannavaro e Nicola Amoruso Photo by Maurizio Lagana/Getty Images)
Nicola Amoruso, grande protagonista in Serie A nel periodo a cavallo tra gli anni '90 e gli anni 2000, è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni per dire la sua sulle principali vicende di casa Napoli. L'ex attaccante ha toccato molti temi, soffermandosi sul futuro di Gattuso e sulle prossime sfide contro l'Atalanta in Coppa Italia e la Juventus in campionato.
Attualmente in Italia dominano pochi grandi bomber come Ronaldo, Ibrahimovic, Lukaku, Immobile o Belotti. Dopodiché c'è quasi il nulla. Cosa è successo alla Serie A?
"Il campionato sicuramente ha perso di qualità: prima si arrivava da tutto il mondo per giocare in Serie A. Il livello era altissimo, c’erano le sette sorelle che avevano rose super, ma pure la lotta alla salvezza era diversa. Anche grandi calciatori facevano qualche rinuncia economica, sposando i progetti di squadre più piccole, pur di giocare in Italia. Era un calcio più tecnico. Nel corso degli anni, abbiamo perso molto da questo punto di vista. Ha implicato pure il fatto che la Juventus ogni anno ha sempre vinto lo Scudetto con grande anticipo. Quest’anno la situazione è un po' più livellata, ma verso il basso".
L'uscita dal basso sta creando molti problemi al Napoli: contro Lazio, Genoa o Udinese sono stati commessi errori sanguinosi per perseverare in questo tipo di impostazione. Il gioco vale la candela?
"A me piace molto l’uscita dal basso come concezione. È bello vedere calciatori che si prendono responsabilità e che dimostrano di saper venire fuori con il palleggio. Però, probabilmente, credo che nell'ultimo periodo si stia un pò esagerando. Soprattutto quando si è in momenti di difficoltà. Se una squadra sta soffrendo i ritmi della partita, contro magari una squadra che sta meglio fisicamente e mentalmente, non deve intestardirsi con questo tipo di manovra".
il Napoli ha investito 565 milioni dal 2015 ad oggi, e ne ha incassati 403. Sebbene la rosa sia di tutto rispetto, in molti ritengono che sia male assemblata. Da direttore sportivo che pensa dell’operato di Giuntoli?
"È difficile giudicare il lavoro dei direttori sportivi, soprattutto in un calcio diverso come quello che stiamo vivendo. Si gioca ogni tre giorni e spesso non si ha la squadra al completo. Il Napoli sta avendo i suoi problemi: tra infortuni e Covid sono mancati elementi importanti. A me sarebbe piaciuto valutare l’operato dell’area tecnica sulla base di una rosa al completo. In questa situazione, è normale che ci siano tanti alti e bassi: non si può arrivare al massimo ad ogni partita. Magari può capitare che quella prima fai una grande prestazione, quella dopo perdi con l’ultima in classifica. In definitiva, se devo dare una valutazione dico che il Napoli ha un parco calciatori che qualitativamente non mi dispiace. Secondo me è una squadra costruita molto bene".
Da dicembre il Napoli sta giocando senza Mertens ed Osimhen. Nella sfortuna, il club azzurro aveva avuto la fortuna di poter intervenire a gennaio sul mercato ma non lo ha fatto. Che ne pensa?
"Il calcio in tempo di Coronavirus ha determinato meno entrate per i club, in virtù degli stadi vuoti e del marketing in crisi. I bilanci delle squadre sono in rosso, e non di poco. Tutto ciò ti costringe a non intervenire sul mercato anche se sei in emergenza. E questo discorso è valso per tutti, quindi non mi sentirei da dare particolari colpe alla società azzurra".
ADL ha chiamato Benitez, Sarri e forse qualche altro allenatore. Gattuso è stato delegittimato? E poi, sono iniziati ad emergere i primi malumori anche da parte dei calciatori. Il tecnico ha ancora il polso della situazione?
"Quando si aprono delle crepe nel rapporto con il presidente, mi sembra piuttosto scontato che quest’ultimo possa guardare altrove. Se si comincia a mettere in dubbio il lavoro dell’allenatore significa che c’è una crepa profonda, quindi io credo che la rottura difficilmente potrà sanarsi. Ormai è tutto alla luce del sole. A me un po' dispiace, ritengo che stia facendo un buon lavoro. Non attribuisco particolari demeriti a Rino. Gattuso può solo affidarsi ai risultati. La sua squadra ha un’identità e mi sembra che i ragazzi lo seguano. Lui ha ancora il controllo dello spogliatoio. C'è anche da considerare che ha attraversato vicissitudini, calcistiche e non, molto particolari recentemente. Servirebbe un pò di pazienza, ma rapporto si sta consumando male. Io credo che nella testa di De Laurentiis la decisione sia stata già presa: il presidente vuole cambiare".
Secondo lei come verrebbe accolto Sarri in caso di ritorno?
"Sarri verrebbe accolto con diffidenza, almeno inizialmente. Lui è visto come un traditore, dal momento che è andato in una piazza alla quale aveva girato che non si sarebbe mai legato. Se dovesse avverarsi il ritorno, tuttavia, ancora una volta parleranno i risultati. Lui conosce molto bene l’ambiente partenopeo. Personalmente, non credo molto alle minestre riscaldate perché le condizioni non sono mai più le stesse: altri calciatori, altre dinamiche, ecc".
Si presume che il Napoli contro l'Atalanta schiererà una difesa a 4. Nella coppia di centrali confermerebbe Maksimovic o sceglierebbe Di Lorenzo? Come potrebbero gli azzurri mettere in difficoltà la squadra di Gasperini?
"Confermerei Maksimovic centrale. Sarà un crocevia importante per il Napoli. Se andasse male questa partita io credo ci potrebbe essere il cambio allenatore. Gattuso la preparerà con grande attenzione, poiché sa bene che da questo match può scaturire una scintilla in un senso o nell'altro. Nonostante gli assenti, gli azzurri devono provare a portare la finale a casa. Anche se, ora come ora, nessuna squadra di Serie A riesce a mettere in difficoltà l’Atalanta. Gli orobici hanno un ritmo impressionante, una grande forma fisica ed una mentalità vincente. Il Napoli dovrà cercare di difendersi bene e far male alla prima occasione. Ovvio, non sarà semplice".
Sabato c'è Napoli-Juventus. Insigne e compagni riusciranno a riscattare la sconfitta in Supercoppa?
"In Supercoppa il Napoli ha giocato bene, ha creato più della Juventus senza però riuscire a concretizzare. Gli azzurri non sono stati aiutati dalla sorte. I bianconeri, invece, sono stati fortunati. Quel calcio di rigore..."
"Sabato può succedere di tutto. Dipende anche da come ci arriveranno le squadre sia per quanto riguarda gli indisponibili, sia per quanto riguarda il morale. Le partite di Coppa Italia saranno determinanti".
a cura di Giuseppe Canetti
©RIPRODUZIONE RISERVATA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE CALCIONAPOLI1926
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