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DAEJEON, SOUTH KOREA - JUNE 18: WM 2002 in JAPAN und KOREA, Daejeon; Match 56/ACHTELFINALE/KOREA - ITALIEN (KOR - ITA) 2:1 n.V.; Enttaeuschte Italiener - Angelo DI LIVIO und Gennaro GATTUSO/ITA (Photo by Sandra Behne/Bongarts/Getty Images)
Angelo Di Livio, romano classe 1966, è un grande esponente del calcio italiano ed europeo. Nel corso della sua lunga carriera di calciatore ha vestito le maglie di Roma, Reggiana, Nocerina, Perugia, Padova, Juventus e Fiorentina. Con i bianconeri ha vinto 3 Scudetti, 2 Coppa Italia, 2 Supercoppa italiana, 1 Champions League, 1 Coppa Intercontinentale e 1 Supercoppa UEFA. Inoltre, è stato per molto tempo uno dei giocatori chiave della Nazionale italiana.
L'ex calciatore è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni per dire la sua sulle principali vicende del calcio italiano, soffermandosi in particolar modo sulle questioni che riguardano il Napoli, la selezione azzurra di Roberto Mancini e la Serie A. Di seguito l'intervista.
Di questi tempi è una domanda mai banale: come sta?
"Eh, in questo momento in cui tutto il Mondo sta soffrendo ci adeguiamo. La cosa più importante è rispettare le regole, sperando di riuscire a vaccinarsi il più presto possibile. Il vaccino è l'unica via d'uscita".
I suoi progetti per il futuro
"Io sono andato calcisticamente in pensione, porto avanti qualche attività mia e conduco una vita molto tranquilla".
Facciamo un passo indietro: dall'alto della sua esperienza in Nazionale, prima da calciatore e poi da collaboratore, cosa ne pensa della situazione del calcio italiano?
"È un momento delicato per il nostro calcio, lo dimostrano i risultati delle squadre italiane in Europa. Non riusciamo a fare quel salto di qualità che ci porterebbe ai livelli degli anni '90-2000. All'epoca eravamo sempre protagonisti. È pure difficile capire come risolvere questa situazione. Bisognerebbe ripartire, lavorando di più sui vivai. Cercando di portare avanti i giovani e farli crescere. Perché di giovani bravi ce ne sono in Italia. Contemporaneamente, è ovvio che se i club nostrani riuscissero a prendere qualche top player...".
In molti convengono che le squadre italiane, ormai, si attrezzano per fare il quarto posto e poi in Europa...
"Beh, l'Inter quest'anno, ma anche l'anno scorso, no. I nerazzurri stanno lavorando a un progetto importante, cercando di aprire un ciclo: la scorsa stagione sono arrivati secondi in Europa League, ora stanno vincendo il campionato, nonostante siano usciti dalla Champions ai gironi. Inter e Juve, potenzialmente, possono fare bene in Europa".
E il Napoli?
"Sul Napoli ci siamo sbagliati tutti, io compreso. Per me poteva lottare pure per lo Scudetto, perché la squadra è qualitativamente forte. Tuttavia, i tanti problemi, tra infortuni e Covid, hanno condizionato e compromesso la stagione dei partenopei. Però se il Napoli continua a lavorare così l'anno prossimo si può rilanciare. Il percorso degli azzurri lo paragono a quello della Roma: sono due squadre che non si possono accontentare del quarto posto".
In casa partenopea si prospetta un rivoluzione: che ne pensa di Lippi direttore tecnico azzurro?
"Assolutamente favorevole. Lippi è un uomo navigato, che sta nel calcio da tanti anni e che è tanto legato alla città di Napoli. Potrebbe essere un figura fondamentale per il club, anche per dare un sostengo morale e tecnico all'allenatore. È una buonissima idea!".
Soprattutto se De Laurentiis facesse decollare il vecchio-nuovo progetto della 'scugnizzeria'
"Sarebbe una grandissima cosa, che appoggio totalmente. È un lavoro che in altri Paesi hanno iniziato tempo fa. Noi, inizialmente, abbiamo un pò sottovalutato questo tipo di lavoro. Anche se bisogna dire che negli ultimi anni sono venuti fuori giovani molto forti. Bisogna continuare e insistere su questa cosa. È un attività che potrebbe aiutare molto una società ambiziosa. Ma anche tutto il sistema calcistico nostrano e la Nazionale. Abbiamo un allenatore che valorizza i giovani, che non ha paura di lanciarli. Quindi ben venga se l'idea di De Laurentiis dovesse concretizzarsi".
Insigne prossimo leader in Nazionale agli Europei, Meret rischia di perdere il treno invece?
"Insigne è straordinario! È uno dei calciatori italiani più forti. Come tutti ha alti e bassi, ma è un talento che il Napoli si deve tenere stretto. Meret è molto giovane e bravo, ma credo che per l'Europeo ci sia troppa concorrenza. Ci sono tanti portieri forti: Donnarumma in primis. Il rossonero, di qui a quindici anni, sarà il titolare in azzurro. Però Meret ha le sue possibilità di entrare nel giro dei convocati. Non credo da quest'anno, ma nei prossimi tempi sicuramente sì".
Sul futuro di Roberto Mancini?
"È difficile da dire, non ho una risposta a questa domanda. Secondo me dipenderà molto dall'Europeo. Io sono ottimista, poi non so se Roberto avrà voglia di continuare a fare il ct, o se vorrà cimentarsi in una nuova esperienza alla guida di un club".
Siamo in clima Nazionale, breve parentesi amarcord: cosa direbbe oggi a Byron Moreno?
"Io quello che dovevo dirgli gliel'ho già detto, in faccia e in italiano. Ma lui ha capito bene (ride, ndr). Quell'episodio è una parentesi triste del calcio mondiale, scandaloso! Potevamo fare di più se non avessimo incontrato lui sul nostro cammino. Ne sono certo. Che poi, tra l'altro, la partita dopo la storia si è ripetuta contro la Spagna. La verità è venuta fuori poi...".
Tra Gattuso e il Napoli è già finita?
"Io sono pro-Gattuso. Mi piace in tutto e per tutto, a prescindere dal fatto che sia un amico. Quando fai questo lavoro le critiche fanno parte del gioco, quindi il mio giudizio non è minimamente influenzato dal rapporto che ho con lui. Quest'anno Gattuso ne ha passate di tutti i colori tra Covid e infortuni. Mi viene in mente soprattutto la situazione di Osimhen, un giovane partito benissimo che poi purtroppo è stato tanto tempo ai box. Ora ancora non è riuscito a trovare la condizione...Ma non è l'unico. Gattuso a me piace, per come tiene il gruppo, per le regole che da ai suoi, ma anche per il gioco che gli azzurri producono. Io se fossi De Laurentiis non avrei dubbi sulla sua riconferma".
E se fosse in Gattuso...
"Son sicuro: Gattuso è talmente sanguigno che si è legato e affezionato al Napoli. Poi, sa che questa squadra potrebbe esplodere il prossimo anno".
Se così non fosse, che ne pensa del ritorno di Maurizio Sarri?
"Non so cosa penserebbero i napoletani di questo ritorno, ma è innegabile che Sarri è un grande allenatore. Ha la sua mentalità propositiva e fa giocare sempre molto bene le squadre. Al Chelsea ha vinto l'Europa League, alla Juventus ha vinto lo Scudetto. Poi, in quanto a qualità e singoli il Napoli è una squadra che si addice molto al tecnico toscano. Tuttavia, questo è un secondo passaggio che spero non avverrà. Lo ripeto, mi auguro che sulla panchina azzurra resti Gattuso".
Sul caso Juventus-Napoli: si è parlato molto di accordo 'politico'...
"Io mi auguro di no, la politica non deve mai entrare nel calcio. Sarebbe una cosa ridicola. L'unica cosa che posso dire è che quando c'è di mezzo il Covid bisogna alzare le mani. Non si possono fare discussioni quando ci sono dei positivi. È necessario accettare e rispettare anche le decisioni dell'ASL. Non si deve fare polemica, bensì venirsi incontro e cercare un accordo".
Cosa che però non è avvenuta lo scorso ottobre...Ora, invece, la Roma si lamenta
"Sì, ma c'è poco da reclamare. Se le cose vengono fatte bene, rispettando le regole, c'è solo da adeguarsi".
Roma-Napoli, snodo cruciale per la Champions?
"Sarà una partita importante per tutte e due le squadre. Sono molto simili tra di loro, e mi aspetto una partita tatticamente e qualitativamente di alto livello. Si prospettano fuochi d'artificio, perché è un incrocio che può valere il quarto posto. Sono due compagini che in determinati punti del campo si somigliano moltissimo, soprattutto da centrocampo in su. Hanno degli esterni e trequartisti che producono delle accelerazioni importanti".
L'uomo chiave?
"Il Napoli ha recuperato Lozano ma, probabilmente, non partirà dall'inizio. Se devo sceglierne uno dico Lorenzo Insigne. Il capitano azzurro è uno di quelli che può fare sempre la differenza. Poi, è tornato Manolas. La coppia composta dal greco e Koulibaly credo che sia una delle più forti in Europa. Purtroppo hanno giocato pochissimo insieme".
a cura di Giuseppe Canetti
© RIPRODUZIONE RISERVATA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE CALCIONAPOLI1926.IT
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