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editoriali

Verona-Napoli, la tattica: “Kvara illumina, Lobotka dirige. Spalletti è una certezza”

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Ecco la nostra analisi tattica di Verona-Napoli a cura di mister Bruno Conte

Francesco Casillo

Al festival del goal di scena al Bentegodi è il Napoli di Spalletti a vincere il concorso, mostrandosi come perfetta colonna sonora per la prima giornata di serie A. Nessuna tra le sette sorelle ha dominato tanto e meglio quanto gli azzurri, che s'impongono per 5 reti a 2 contro il nuovo Verona di Cioffi.

I problemi del Verona

A scanso di equivoci: il Verona è parso sicuramente una squadra in difficoltà, differita dal passaggio "di stile" che le è stato affidato. Dal calcio heavy metal prima di Juric e poi punk rock di Tudor, sotto il comun denominatore dell'1v1 a tutto campo col diktat del 1-3-4-2-1 di partenza, a quello più attendista e sistemico di Cioffi con principi diversi, non sarà semplice la transizione.

Più che una mediocrità tecnica e fisica, il problema è stato tattico per gli scaligeri: seguire l'uomo o difendere lo spazio?. Ci vorrà tempo.

L'identità del Napoli

Diversamente, è il secondo anno di Spalletti e si vede, nonostante i ghirigori del mercato estivo e il cambio di uomini al timone. Come già accenavo nell'analisi precampionato, l'1-4-3-3 costruito da Spalletti ha un'anima verticale nell'idea, non ancora nell'esecuzione.

Il tridente scelto è base-jumping: Lozano, Osimhen e Kvaratskelia lanciati in campo aperto sarebbero indigesti per tutte le compagini della A.

Il condizionale è d'obbligo poiché, come capitato proprio col Verona, nella maggior parte dei casi il Napoli troverà squadre che difenderanno con un blocco basso, cercando di congestionare più spazi possibili.

Per questo, vi è la necessità di manipolare e attrarre la pressione avversaria attraverso una fase di possesso paziente, senza sporcare il foglio.

Al ritmo di Lobotka e gli 1v1 degli esterni in Verona-Napoli

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La chiave del successo della manovra azzurra è di certo Lobotka. Lo slovacco, seppur inizialmente schermato dal buon lavoro di Lasagna, col passare dei minuti è riuscito a trovare qualità nello smarcamento, sfruttando il movimento ad aprirsi di Anguissa sulla catena di destra (facendo alzare Di Lorenzo e ancora di più Lozano) e l'interscambio sistematico in costruzione, soprattutto nel secondo tempo, tra Zielinski/Kvaratskelia e Mario Rui, con quest'ultimo dentro al campo.

Inoltre, avendo più campo davanti a sè, Lobotka si è rivelato per intero, basti vedere il gol meraviglioso realizzato: dopo un uno due, break palla al piede e piattone a fil di palo.

Contro il 1-4-4-1-1 in fase di non possesso del Verona, il Napoli ha giocato al ritmo di Lobotka, trovando poi l'ampiezza per isolare in 1v1 Lozano e Kvaratskelia. A mio avviso sottovalutato poiché apparentemente monodimensionale, Lozano è rapidissimo nello spostare la palla ed eludere l'intervento del proprio marcatore. Riuscisse a limare una certa superficialità in determiante letture, specialmente nel pressing e nella fase di non possesso, diventerebbe più prezioso.

Il talento di Kvaratskelia

Il georgiano, invece, ha margini enormi come il 9 nigeriano. La sfrontatezza con cui cerca il dribbling denota personalità e voglia di essere decisivo. Ha gamba, fisico e un'attitudine importante nel ripiegare quando non ha la palla. Mi ha impressionato la facilità nella rifinitura sul gol di Zielinski, un filtrante di prima quasi girato di schiena. Come caratteristiche, sembra un Kulusevski, meno centrocampista e più attaccante. Migliorare le letture degli spazi, nell'orientarsi in ricezione e soprattutto nel legarsi coi compagni, sarà il vero lavoro da fare.

Sui gol subiti e le prospettive del Napoli

I gol subiti, comunque, sono un campanello d'allarme per i prossimi impegni. Difendere a zona mista sugli angoli (castello difensivo + uomini più pericolosi marcati) è una scelta che ripaga solo se c'è prontezza nell'impattare e risalire velocemente in avanti - sul gol di Lasagna, troppo lenti Di Lorenzo e Rui -. Senza dimenticare, e il 2 a 2 del Verona ne è la testimonianza, che la coppia difensiva Kim e Rrahmani avrà bisogno di tempo per accordarsi e completarsi al meglio. Difatti, poco cattiva la marcatura del kosovaro in area di rigore sul traversone col coreano che è parso sbadato.

Le cinque reti messe a segno sono una prova di forza, ma non bisogna sopravvalutarne le gesta. La fase di rodaggio è appena iniziata, il Napoli avrà bisogno di trovare alternative di livello per i tripli impegni di questa stagione. Zerbin avrà bisogno di esperienza in A. Ounas egoisticamente da tenere: quando le squadre si allungano, è un fattore. Da rivedere Olivera.

L'esperienza di Spalletti

Spalletti è una certezza nella nostra Serie A. Leggevo che è l'allenatore in attività con più presenze nel campionato, ancora senza vincere il tricolore. Che sia di buon augurio per tutti.

Mr. Bruno Conte

Uefa C